SUI SUOI ALBI LA DC COMICS INTRODUCE PAGINE PUBBLICITARIE CHE INTERROMPONO A METÀ LE TAVOLE, LE REAZIONI A CALDO DI ALCUNI AUTORI
DC Comics |
Una delle cose più fastidiose tra quelle che caratterizzano le edizioni originali dei comics d'oltreoceano, oltre all'esiguità del numero di pagine, è la massiccia presenza di pagine pubblicitarie. Un Comic Book in genere è un albetto spillato di trentadue pagine, di cui venti di storia (fino a un paio di anni fa ne erano 22) e dodici di pubblicità. Nonostante l'abbondante quantità di pagine dedicate alle inserzioni il prezzo di vendita di uno spillatino è fissato (almeno per quel che riguarda le Big Two) a 3,99 Dollari. Un prezzo giustificato dai dati di vendita non certo elevatissimi e da enormi costi di produzione e distribuzione (considerate che gli States hanno un'estensione territoriale superiore ai 9 milioni di chilometri quadrati). I lettori statunitensi, però, sembrano non curarsi troppo della presenza di pagine pubblicitarie (ovviamente non presenti nelle successive edizioni in volume; edizioni che, forse anche per questa ragione, sembrano conquistare sempre più lettori), o almeno non sembravano esserlo fino a poco a fa; fino alla pubblicazione su di un albo DC Comics di questa inserzione
La tavola, estratta dall'albo di Batman, con la pubblicità dei Twix |
Riprendendo una tradizione ormai desueta (ma decisamente in voga negli anni '70) la casa editrice ha riservato una mezza pagina alla pubblicità. Si è trattato di un caso o di una nuova scelta della casa editrice?
La reazione (decisamente spontanea e caldo, anzi talmente spontanea da essere sparita dopo qualche ora) di Chris Burnham farebbe propendere per la prima ipotesi.
"Che ca@#o significa quella inserzione
dei Twix con Nick Lachey?"
il tweet di Chris Burnham
A dare conferma che si tratta invece di una scelta della casa editrice è invece, sempre su twitter, Greg Capullo. L'artista, nel rispondere a un lettore che gli chiedeva: "Le tavole sono concepite per essere suddivise in un certo modo? La suddivisione è effettuata in maniera consapevole per finalità narrative o creare suspense? La pubblicità rovinerà il ritmo della narrazione?", senza sforzarsi a celare la sua insoddisfazione ha risposto:
"Ci stiamo lavorando. Al solo parlarne il mio sangue comincia di nuovo a ribollirmi. Devo lasciar perdere. Ormai è fatta."
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