WARREN ELLIS: "MOON KNIGHT È PAZZO, MA IN UNA MANIERA PIÙ INTERESSANTE DI QUANTO NON LO SIA MAI STATO BATMAN"
occhi bianchi sui vicoli di New York |
La seconda fase del Marvel NOW!, ribattezzata ALL-NEW Marvel NOW!, sembra davvero non arrestarsi. La Casa delle Idee, dopo aver concentrato le sue forze per rilanciare i personaggi principali del suo universo, pare adesso intenzionata a focalizzare la sua attenzioni su quegli eroi considerati minori e che, proprio per questo motivo, possono essere trattati "con minor" riguardo, possono cioè essere sottoposti a restyling coraggiosi (e radicali) affidati ad autori affermati o provenienti dal mondo dei comics indipendenti.
L'ennesimo tentativo di rilancio di Moon Knight questa volta è affidato nelle sapienti mani di Warren Ellis, autore che, nel corso di un'intervista rilasciata al sito web del Los Angeles Times, non nasconde la sua simpatia per il personaggio: "Mark Spector è pazzo, ma lo è in una maniera molto più interessante di quanto non lo sia mai stato Batman. Il suo manto è in realtà una mezzaluna e lui esce in missione solo di notte con indosso un costume bianco, così chiunque lo può vedere avvicinarsi. E' completamente fuori di testa... questo mi piace".
un particolare da una tavola di Declan Shalvey |
Creato da Doug Moench e Don Perlin nel 1975, Moon Knight è sin da subito stato un eroe molto complicato, una complessità psicologica che ne ha reso complessa anche la carriera cartacea. Afflitto da schizofrenia, diviso in varie identità civili che lo hanno spinto ad essere, spesso contemporaneamente, tassista, miliardario e mercenario e dotato di un potere sovrannaturale che gli è stato donato dal dio della luna Khonshu, Moon Knight è stato protagonista di molte collane a lui dedicate, serie che hanno avuto nel corso degli ultimi anni alterna fortuna. Questo nuovo rilancio si propone di non trascurare nulla del passato del personaggio, anzi a detta di Ellis le sue intenzioni sono proprio quelle di "unire tutte le precedenti versioni del personaggio in modo da completarlo e portarlo attraverso un nuovo modello di crime fiction". A proposito della crime fiction, lo sceneggiatore aggiunge: "Le migliori storie di Moon Knight, secondo me, sono sempre quelle che si svolgono "sulla strada" ma nelle quali lui si occupa di crimini misteriosi. E questi crimini misteriosi rappresenteranno la pietra angolare su cui si baserà questo mio revival."
Warren Ellis |
Warren Ellis, sceneggiatore quarantacinquenne che con il suo ciclo su Stormwatch (e con l'appendice Authority) sul finire degli anni '90 ha rivoluzionato i fumetti di supereroi traghettandoli nel nuovo millennio, ha dichiarato di aver scoperto Moon Knight quando era ancora un ragazzino, all'inizio degli anni '80 quando la serie del cavaliere lunare era realizzata da Doug Moench e Bill Sienkiewicz (se non l'avete ancora fatto, recuperate lo speciale Moon Knight Notti di luna piena, pubblicato una ventina d'anni fa - sigh - dalla Star Comics), era una delle due serie di super-eroi che leggeva assiduamente (l'altra era il Daredevil di Frank Miller), una serie che era "stranamente fuori dal suo tempo, che raccoglieva tematiche e ambientazioni tipiche del decennio precedente nel tentativo di qualcosa di assolutamente nuovo e all'avanguardia per gli anni '80, riuscendo a creare qualcosa che era giusto nel mezzo delle due epoche. Una serie che all'epoca non ebbe molto successo ma che provava a realizzare moltissime cose nuove".
Una serie il cui rilancio è stato provato moltissime volte, senza mai lasciare davvero il segno, una cosa che tutto sommato rappresenta un ulteriore stimolo per lo scrittore: "puoi sentirti libero di giocare con alcuni elementi senza dover sottostare alle aspettative di una audience di centinaia di migliaia di lettori che aspettano di leggere la tua opera con il coltello tra i denti, pronti a rimarcare tutti i tuoi errori".
Rispetto all'ultima serie di Moon Knight, realizzata da Michael Brian Bendis e Alex Maleev (durata dodici numeri), questa di Ellis e Declan Shalvey riporterà il personaggio a New York: "c'è un fascino tutto particolare nel vedere la peculiare figura di Moon Knight stagliarsi sul paesaggio di New York... di tutti gli incappucciati eroi metropolitani, credo che lui sia il più incongruo. In una città come Los Angeles, dove la gente fa indossare gli occhiali da sole anche al suo cane, nessuno si soffermerebbe a dare una seconda occhiata a uno abbigliato come Moon Knight".
Il disturbo dissociativo dell'identità da cui è afflitto il personaggio della serie sarà uno degli aspetti della narrazione sui quali si soffermerà Ellis: "Ho conosciuto persone afflitte da D.D.I., e chiunque vi può dire che non puoi affrontare la malattia semplicemente credendo di essere altre persone. Se così fosse tutti i divi di Hollywood dovrebbero essere ricoverati". La serie, quindi, mostrerà un Mark Spector che si è sottoposto a delle cure mediche e che ha ottenuto una maggior consapevolezza di chi egli sia. E per quanto riguarda l'origine dei suoi poteri e il rapporto con il Dio Konshu? "Ho provato a fare un po' di ordine riguardo le sue origini, e donare loro un po' di razionalità... per quanto sia possibile parlare di razionalità riguardo una serie Marvel incentrata su un personaggio morto e resuscitato da un Dio Egiziano".
una tavola tratta dal primo numero di Moon Knight |
Moon Knight tornerà a solcare gli scaffali delle fumetterie (statunitensi) a partire da Marzo 2014. Oltre ai testi di Warren Ellis, sarà impreziosita dai disegni di Declan Shalvey e dai colori di Jordie Bellaire.
1 commento:
Notti di luna piena mi piace ancora oggi, ma non mi pare che nelle storie di Moench di quegli anni - è possibile leggerne altre sul Punitore Star Comics ed una su Starmagazine - Spector fosse il picchiatello affetto da sindrome della personalità multipla. Indossava i panni del tassista o del Brucewayne quando e se la cosa serviva alla sua crociata per conto del dio egizio che lo aveva resuscitato ( e mondato ) da una vità di mercenario. Storie comunque da recuperare per le sperimentaz di Sienkiewicz ( che ci dona anche un Licantropus parente prossimo della sua Wolfsbane ). Dal punto di vista della caratterizzaz del ns Lunar, trovo davvero apprezzabile il ciclo pre Bendis/Maleev ( matite prima di Finch poi di Texeira su layout del solito Saltares che è suo cognato con un paio di incursioni di Deodato jr e Coker ). Se fossi stato nella stanza dei bottoni della Casa delle Idee, avrei lanciato le serie in b/n e l'avrei fatto disegnare a Jason Alexander o a Jae Lee in modalità Ultimate F.F. ovvero: " sono di fretta e vi appiopperò tante silhouettes nere che nemmeno il primo Magnus. Non so rendo. Con Ellis al timone sarebbe stato un ponte gettato tra Legends of the Dark Knight, Sin City e Fell ( Ellis/Templesmith ). Pazienza. Sarà comunque una serie da seguire.
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