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UNA RAGAZZINA MUSULMANA SARÀ LA NUOVA MS. MARVEL... E NEGLI USA INFURIANO LE POLEMICHE!

particolare dalla copertina di
Ms. Marvel #1
illustrazione di Sara Pichelli

Uno dei principali meriti della Marvel, sin dai tempi in cui a dirigerla erano Stan Lee (prima) e Roy Thomas (dopo), è stato quello di fiutare gli umori dei fan, le mode e le tendenze del mercato, dell'attualità sociale e politica. Dalle rivolte nei campus ai problemi di droga di Harry Osborn, dalla blackspoitation al cinema d'arti marziali fino all'inserimento nel Marvel Universe di alcuni tra i giocattoli più amati dai lettori più giovani (cose come i Transformers, J.I. Joe, Rom Spaceknight e i Micronauti) non c'è stato argomento di scottante attualità o tendenza non sfruttata e adattata per il pubblico dei Marvel fans (alle volte con risultati egregi come nel caso, tanto per citarne uno, dello Shang Chi di Doug Moench e Paul Gulacy).

Gli scrittori della casa delle idee, in particolar modo, hanno sempre avuto un'occhio di riguardo per l'attualità, contribuendo a dare all'universo narrativo  quel tocco di credibilità che rende ancora più stupefacente il sense of wonder e la sospensione dell'incredulità. Un'esempio brillante è Civil War che attinge a piene mani dall'attualità politica post 11 settembre, donando credibilità, spessore e maturità a quella che, in fin dei conti, è poco più di una enorme scazzottata tra tizi in calzamaglia.

Non mi stupisce, dunque, che sia proprio la Marvel a introdurre nel suo universo il primo eroe musulmano titolare di una testata a lui dedicata. Una trovata che non è passata indifferente ai Mass Media che hanno dato grande risalto alla notizia, una notizia che probabilmente susciterà l'interesse di molte persone che non si sarebbero mai aspettate che un fumetto mainstream affrontasse tematiche così vicine a quelle che vivono quotidianamente.

Ms. Marvel


L'aspetto più interessante, per una iniziativa che darà grande visibilità alla casa editrice ma che nel contempo, se affrontata con superficialità e pressappochismo, rischia di metterla sotto il tiro incrociato delle polemiche, è che nello sviluppo del progetto sono stati coinvolti lo scrittore G. Willow Wilson e l'editor Sana Amanat, entrambi di fede musulmana.

Ms. Marvel
di Art Adams
D'altro canto, considerati i precedenti insuccessi delle testate dedicate dalla Marvel ai personaggi femminili nonché a quelli delle serie dedicate alle testate con protagonisti personaggi appartenenti a una minoranza etnica (per non dire che anche il brand Miss Marvel/Capitan Marvel non è masi stato latore di memorabili successi commerciali), è lecito chiedersi quale sia il motivo per il quale la casa editrice abbia deciso di avventurarsi su questo sentiero. Se da un lato è plausibile pensare che nulla va lasciato intentato e alle volte la fortuna (e il successo) premia serie/personaggi (audaci) inaspettati, è altrettanto possibile che i vertici della Marvel abbiano intercettato un cambiamento tra le fila dei loro lettori. Anche l'Ultimate Spider-Man Miles Morales aveva tutti i presupposti per rivelarsi un insuccesso e invece, a prescindere dall'esito di Cataclysm - la minisaga evento che dovrebbe ridefinire l'universo Ultimate - ha dimostrato di funzionare e di essere molto apprezzato dai fan.

L'iniziativa di lanciare sul mercato una Ms. Marvel nuova di zecca e musulmana, sembra per ora non aver incontrato l'approvazione dell'anonimo editorialista del sito web del the Washington Times, che in un bislacco articolo intitolato "Eroico e politicamente corretto, una eroina dei fumetti musulmana combatte il male, ma con cautela" scrive:

"Gli editori di fumetti sono ossessionati dal politicamente corretto. 
La diversità e fatti contingenti sono più importanti della lotta contro il  male.  Spider-Man è stato reinventato come un adolescente afro-ispanico. Lanterna Verde ha avuto quasi lo stesso trattamento. All'inizio del prossimo anno, la Marvel tirerà fuori una supereroina musulmana. 

Ms. Marvel sarà una ragazza adolescente, Kamala Khan, dotata di un potere che le consentirà di mutare forma. Dovrà schivare pallottole nella sua città natale, New Jersey City, NJ e combattere degli assassini nel suo nativo Pakistan, dove una supereroina adolescente, Malala Yousafzai, è stata ammazzata dai talebani per essersi battuta per far andare delle ragazze a scuola. 
Ms. Marvel nei disegni di Adrian Alphona
disegnatore regolare delle serie

La maggior parte dei lettori di fumetti sono maschi, ma questo fumetto è diverso. Al contrario delle solite eroine, Ms. Marvel avrà un costume molto castigato, rosso e nero  (con una saetta gialla). Il viso non sarà avvolto da un velo integrale, ma da una maschera simile a quella di Robin. A differenza dei suoi colleghi di carta e inchiostro non si batterà per "verità, giustizia e american way of life". Se vorrà conquistarsi un posto nelle edicole dei paesi musulmani [...] dovrà prendere esempio dal segretario di stato americano John F. Kerry la cui politica nei confronti delle questioni interne più scottanti di altri paesi è quella di lavarsene le mani. [...] La Marvel insiste che questo fumetto non è realizzato per fare proselitismo sull'Islam ma anche attraverso di esso l'industria del fumetto promuove stili di vita inquietanti. Nel 2012 la DC Comics ha rivelato che Lanterna Verde era omosessuale, e pochi mesi dopo lo ha fatto sposare con il suo compagno di colore (il riferimento a Earth 2, serie del New 52 i cui protagonisti sono le versioni alternative degli eroi della Golden Age). Non è andata altrettanto bene a Batwoman, una lesbica. I suoi scrittori hanno lasciato la serie in segno di protesta dopo che a settembre la casa editrice, accampando la motivazione che Batwoman non dovrebbe mai sposarsi, gli aveva proibito di farla convolare a nozze. Questa è una cosa strana visto che da anni gli appassionati si interrogano sulla relazione tra Batman e Robin. Ma se l'amore vince contro ogni cosa (e raramente è vero) le case editrici allora potrebbero consentire il matrimonio tra Batwoman e Ms. Marvel e potrebbero così stabilire chi sarà in grado di convertire l'altra."

E pensare che la Miss Marvel originale  fece scalpore (e suscitò polemiche burrascose) semplicemente perché indossava un costume con l'ombelico in bella vista.


Carol Danvers, la "vecchia" e
decisamente più appariscente
Ms. marvel

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