ALAN MOORE: "QUELLA VOLTA CHE INCONTRAI JOHN CONSTANTINE..."
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John Constantine nell'interpretazione di Tim Bradstreet |
Nel 1993, nel corso di una intervista raccolta dalla (ormai) defunta Wizard Magazine, Alan Moore rivelò questo simpatico aneddoto:
"Un giorno, qualche tempo dopo che avevamo introdotto il personaggio, Mi trovavo in un sandwitch bar a Westminster, Londra. Tutto a un tratto, vedo John Constantine che sale le scale per entrare nel locale. Indossava il trench, un taglio corto, e sembrava proprio lui - non assomigliava nemmeno a Sting. Assomigliava esattamente a John Constantine. Mi guardò, mi fissò dritto negli occhi, sorrise e, con un modo di fare cospiratorio, mi fece un cenno di intesa, poi continuò a camminare e girò l'angolo per andare dall'altra parte del bar. Son rimasto seduto lì a pensare, mi chiedevo cosa fare, se alzarmi e andare a vedere dietro l'angolo per accertarmi che fosse davvero lì o finire di mangiare il mio panino e andar via. Alla fine optai per questa seconda possibilità; pensai che si trattava della scelta più sicura. Con questo non voglio affermare nulla. Sto solo raccontando un fatto che mi è successo. Una strana, piccola storia".
In fondo si sa che il rapporto tra autore e personaggio è spesso un rapporto molto particolare, e forse l'ossessione di molti è quella che i propri personaggi possano prendere vita e ribellarsi al creatore (più o meno altro non è che la trama de la Metà Oscura di Stephen King).
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Sting l'artista che ispirò Constantine |