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NEIL GAIMAN: "QUANDO COMINCIAMMO A LAVORARE SU SANDMAN, IL MIO OBIETTIVO PRINCIPALE ERA CHE LA SERIE NON VENISSE CANCELLATA"


Immagine pubblicitaria
prodotta dalla DC Comics
per il lancio di Sandman


Con chiunque se ne parli adesso, a quasi venticinque anni dall'inizio della sua pubblicazione, Sandman di Neil Gaiman, Dave McKean e Co. è un classico del fumetto. Una di quelle opere di cui tutti narrano la qualità e che davvero non può mancare nelle librerie di ogni appassionato di fumetto degno di questo nome.
Ma con quali aspettative la serie era stata creata? A raccontarcelo ci pensa Neil Gaiman nel corso di una bella intervista rilasciata a Comic Book Resources, intervista realizzata per il lancio di Sandman Overture, miniserie prequel realizzata con J.H. Williams III per festeggiare il 25 anniversario della pubblicazione del personaggio.

Cosa ricorda di quel periodo? Con quali emozioni avete vissuto la pubblicazione? "È stato terrificante. È stato davvero, davvero spaventoso. È stato davvero spaventoso soprattutto perché quando ho iniziato a scrivere Sandman, nessuno nutriva alcuna aspettativa. Tutto ciò che desideravo era che la serie non venisse cancellata. A quei tempi, la DC Comics adottava un sistema molto carino, ti davano in ogni caso un anno di tempo affinché tutti potessero salvare la faccia. Così avevo dodici numeri, e apprezzavo davvero il fatto che avevo i miei dodici numeri. Era grande! Tutto ciò che desideravo, quindi, era che la serie non fosse cancellata dopo il numero dodici, mi bastava non ricevere la telefonata con la quale si annunciava la chiusura della serie.

Non ero nervoso. Nessuno ci osservava, nessuno se ne preoccupava. Da allora, Sandman ha venduto milioni e milioni e milioni di volumi. C'è una generazione di lettori che è cresciuta leggendo i miei fumetti, e ce n'è una successiva che è stata infettata. Adesso farò delle signing session e mi fa un po' strano pensare che firmerò delle copie di Sandman a persone che non erano ancora nate quando furono pubblicati i primi numeri della serie."

Neil Gaiman

2 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Altrove, se non ricordo male, Gaiman diceva che credeva di non superare il numero otto. La struttura a quest delle prime storie ( Morfeo è stato prigioniero per buona parte del 20mo secolo , si libera e parte alla ricerca del suo elmo e di altri gadget ) oltre ad essere una metafora trasparente ( il Sogno è assopito nel secolo breve ) permettte a Gaiman ed ai suoi complici di delimitare una storia ( tutto sommato la vicenda poteva anche concludersi con il ns pallidone che ha di nuovo il suo sacchetto di sabbia magica e le altre sue armi ). So che se oggi potesse riscrivere le prime storie, ometterebbe la JLA
( peccato perchè si perderebbe il Martian Manhunter che sogna in modalità DeMatteis/Badger ) e forse non avremmo mai visto il Sandman di Kieth ( che a onor del vero ha fatto di meglio altrove ). Quando avrò ultimato la mia macchina del tempo, la userò per impedire a Zulli di disegnare un episodio e farò in modo che Wagner disegni il suo con il tratto della Legend intitolata Face. Non credo che toccherei altro...

Antonio Ceglia ha detto...

Meno male allora che la DC Comics non ha bloccato quella "Infezione"!

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