Ads Top

DAVE JOHNSON: "MENTRE REALIZZAVO SUPERMAN RED SON COMPRESI CHE NON AVREI MAI POTUTO SOPRAVVIVERE FACENDO IL FUMETTISTA"

Particolare tratto dalla copertina di
Superman Red Son


Se dovessi fare una Top 10 dei miei disegnatori preferiti (cosa che di per se, sarebbe già un compito decisamente molto arduo) un nome che di sicuro inserirei in graduatoria è quello di Dave Johnson.

Dave Johnson
Disegnatore dalla sintesi eccezionale, dal tratto essenziale e visionario, nonché illustratore sopraffino capace di creare un forte impatto sul lettore (le sue copertine per serie come Deadpool, Abe Sapien, Punisher Max, ma soprattutto per 100 Bulletts, sono ormai un classico del fumetto), Johnson mi ha più volte spinto a chiedermi come mai, un autore dotato di tanto talento, non si cimentasse più spesso nella realizzazione di storie a fumetti, anziché limitarsi a occuparsi prevalentemente di illustrazioni di copertina.

A fornire la risposta a questa domanda ci ha pensato, indirettamente, lo stesso Dave Johnson nel corso di una lunga e, inutile sottolinearlo, interessantissima intervista rilasciata alla rivista Draw! edita da Twomorrows Publishing. Rispondendo a una domanda pressoché analoga alla mia, l'artista ha infatti affermato:

"A esser sinceri il motivo per cui ho cominciato a occuparmi in prevalenza di copertine, è dovuto sostanzialmente al fatto che Superman: Red Son mi ha distrutto. Si è trattato di uno di quei classici casi in cui più cose impari, più lento diventi. Quello che fino a quel momento mi era sembrato sufficientemente buono, finì per non esserlo più. Arrivai al punto che per finire una pagina impiegavo moltissimo tempo, e tutto a causa dei miei dubbi e sul fatto che riflettevo su ogni aspetto di ciascuno di essi fino allo sfinimento. Arrivai alla conclusione che avrei guadagnato più soldi lavorando da McDonald che non realizzando fumetti.
Detective Comics

Stavo attraversando un periodo difficile. Avevo lasciato la Georgia, avevo traslocato in North Carolina, e per circa un anno mi ero trovato in mezzo a dei casini. Mi ero fortemente indebitato. Mark Chiarello mi affidò la realizzazione di alcune copertine di Detective Comics, dopodiché mi capitò l'occasione di realizzare quelle di 100 Bullets, e questa fu l'occasione che mi permise di restare definitivamente a galla. Successivamente Bruce Timm e Glen Murakami - mi spinsero a uscire dal mio guscio per lavorare con loro su Batman Beyond (la serie animata - NdStefano).
Ero arrivato alla fine della mia esperienza in North Carolina, però non avevo alcuna intenzione di tornare in Georgia. Avevo bisogno di un lavoro vero. Avevo bisogno di saldare i miei debiti. Non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto vivere in California, e questa è stata l'unica cosa ad avermi fatto esitare dall'accettare subito la loro proposta, ma la mia scelta era tra una situazione difficilissima e una difficile. Non era facile pensare di iniziare a fare animazione senza alcuna esperienza. Ma la transizione tra il fare il disegnatore di fumetti e disegnare i background per uno show animato destinato ai ragazzini fu semplice".

100 Bullets

Nick Fury Max

Abe Sapien

 

2 commenti:

Coscienza ha detto...

"Arrivai al punto che per finire una pagina impiegavo moltissimo tempo, e tutto a causa dei miei dubbi e sul fatto che riflettevo su ogni aspetto di ciascuno di essi fino allo sfinimento."

Sembra un po' l'equivalente fumettistico di James Joyce con le sue sette parole al giorno (ma non so in che ordine vanno!)

Comix Factory ha detto...

Questo è uno dei rischi in cui si incappa quando si provano a fare più cose contemporaneamente. Ma sono certo che il significato, con un po' di impegno, riuscirai di quel periodo a comprendere :)

PS: Sì. Adesso sto scherzando.

Powered by Blogger.