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JOHN BYRNE: "SE TORNASSI INDIETRO NON ACCETTERI DI RILANCIARE SUPERMAN E SOPRATTUTTO EVITEREI DI FARE DI WOLVERINE UNA STAR"


John Byrne

Uno dei desideri più ricorrenti di molte persone sarebbe quello di poter disporre di una macchina del tempo per poter così porre rimedio agli errori compiuti nel passato... ma quali errori eviterebbe di commettere nuovamente John Byrne? Questa è più o meno la domanda che gli è stata posta dai frequentatori del suo forum (www.byrnerobotics.com) e bisogna ammettere che non tutte le risposte dell'autore sono state scontate.

Dopo aver confessato, infatti, che se avesse la possibilità inchiostrerebbe da se i primi trenta numeri della sua    run sui Fantastici Quattro, il canadese John Byrne parla di tre decisioni del suo passato sulle quali tornerebbe  volentieri sui suoi passi:


  • Quando Chris Claremont disse a Dave Cockrum e a me che stava pianificando di far fuoriuscire Wolverine dagli X-Men, gli avrei risposto "per me va bene". 
  • Quando Chris mi disse che Jim Shooter aveva ordinato che la Fenice avrebbe dovuto essere imprigionata su un asteroide per essere poi torturata per tutta l'eternità, avrei acconsentito; 
  • Quando Dick Giordano mi contattò per una "audizione" per il lavoro di rilanciare Superman, avrei risposto: "grazie, ma passo". 


Il Superman di John Byrne

Al commento di un lettore che ringraziava il cielo del fatto che Byrne non avesse la possibilità di tornare indietro nel tempo per "rovinare" il suo lavoro sugli X-Men, l'autore ha poi risposto: "avresti perso alcune storie, ma sono genuinamente convinto che il fumetto statunitense ne avrebbe guadagnato in salute". Successivamente, a chi gli chiedeva quale sarebbe stato il destino editoriale di Wolverine se avesse acconsentito a levarlo dalla serie, spiega: "Ricordate, Wolverine non si rivelò un successo immediato. Quando il personaggio fu introdotto su The Incredible Hulk, causò appena una increspatura, e il suo inserimento nel cast di All New, All Different X-Men scatenò un sacco di lettere di fan che chiedevano di riportare indietro la Bestia. L'attenzione di Dave fu rivolta principalmente a Nightcrawler, mentre Chris si concentrò dapprima su Tempesta e poi su Fenice. Wolverine fu una miccia che bruciò molto a lungo prima di innescare la deflagrazione, esplosione che non avvenne fino a quella scena con la guardia nella Terra Selvaggia, fu allora che il personaggio cominciò a ingranare. Se fosse stato rimosso dagli X-Men prima che io fossi arrivato, sarebbe probabilmente scomparso dal cast dei personaggi della Marvel e non credo che si sarebbe creato un buco che i lettori avrebbero sentito l'esigenza di veder colmato [...] Vi ricordo che ci trovavamo più o meno nel 1975, e la presenza di un personaggio ribelle non era ancora avvertita come un che di necessario. Wolverine era un personaggio minore, lo testimonia il fatto che Chris e Dave volevano sbatterlo fuori dalla serie. Fui io quello che adottò Wolverine, portandolo al centro della scena.  E' cosa nota che Howard Chaykin ha dichiarato che l'industria del fumetto si è ammantata di tinte oscure a causa mia, in seguito al lavoro che io feci con Wolverine. Non c'era molta richiesta, quando cominciai con gli X-Men, per un personaggio ribelle. Il personaggio che vendeva meglio era ancora Spider-Man, che, all'epoca, con ben tre mensili, di cui uno di Team-Up, era ben lungi dall'essere quell'outsider che era nato per essere."


Una bella commission
di Wolverine realizzata da
John Byrne

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Strana coincidenza, ma io stanotte ho riletto la Saga di Proteus nella traduzione di Star Comics in cui , effettivamente, la attenzione di X-Chris, come è logico, è altrove ( le stars sono Jean Grey, Moira e la sua famiglia disfunzionale ). Eppure il dinamico duo non perde nemmeno lì l'occasione di cesellare Logan ( gli X-Men sono traumatizzati dallo scontro con Proteus e Scott Summers li attacca per restituire loro fiducia, partendo proprio dal Ghiottone che, alla fine, ammetterà di cominciare a provare stima - sia come capo sia come uomo -per Ciclope.

Secondo me, alla lunga la storia del fumetto americano sarebbe stata la stessa. Altre figure sarebbero comunque emerse. Sono gli anni di Elektra, di Deathstroke, di Badger e di Grimjack. Occorreva uno shock
( una vera proposta shock ! ) che importasse tra le pagine dei comics un elemento che poteva essere scambiato per una maggiore aderenza al reale , per quanto ironico possa essere il concetto, se consideriamo che stiamo parlando di un universo ripieno di metaumani.

Comix Factory ha detto...

Molto spesso le idee migliori sono nell'aria (e all'epoca qualche antieroe, basti pensare al Conan di Thomas e Buscema, già esisteva). Ma i meriti di Byrne (e Claremont) di incanalare quell'idea in un personaggio capace di diventare immortale (nonostante il pessimo sfruttamento commerciale compiuto dalla casa editrice nell'ultimo decennio) sono assolutamente da sottolineare. Byrne meriterebbe una maggiore considerazione nella storia del fumetto statunitense.

CREPASCOLO ha detto...

Concordo: basti pensare alle sue idee per la Scarlet Nera che poi sono state riprese da Bendis.
Pare che l'uomo abbia un caratterino che lo porta spesso in conflitto. Oggi è lontano dalle Big Guns ( mi sembra che sia di casa in IDW ) ed è un peccato che non posssa sfruttare il parco macchine DC & Marvel, ma sono tornati " a casa " cartoonists come Alan Davis e Walt Simonson e non si sa mai...

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