MARVEL: DIETRO LE QUINTE DEI VENDICATORI DELLA COSTA OVEST DI BYRNE, TRA RAPPORTI ORALI CENSURATI E MALINTESI CON L'EDITOR-IN-CHIEF
I Vendicatori della Costa Ovest nella dinamica interpretazione di John Byrne |
In questi giorni arriverà in tutte le fumetterie del nostro paese un volume davvero molto bello. Mi riferisco a all'ultimo, in ordine temporale, tomo della linea Marvel Gold dedicato al recupero di un gran ciclo di episodi dei West Coast Avengers di John Byrne (conterrà gli episodi dal numero 42, il primo della gestione Byrne, fino al numero 50, pubblicati negli USA tra il marzo e il novembre del 1989; mentre in Italia hanno visto la luce a zig zag sui primi numeri della rivista contenitore Marvel Extra e su alcuni numeri di Capitan America e i Vendicatori).
Marvel Gold I Vendicatori della Costa Ovest Alla ricerca di Visione |
A quei tempi, il metodo di lavoro di John era quello di rinunciare a scrivere i soggetti, le sceneggiature ecc... disegnando direttamente la storia. Ovviamente questo procedimento ci permetteva di risparmiare un sacco di tempo prezioso in termini di di rispetto dei tempi di produzione. John ci avrebbe inviato l'albo nella sua versione quasi definitiva, inchiostrato (quando provvedeva lui a inchiostrarsi, naturalmente) [e nel numero di cui stiamo parlando gli inchiostri erano affidati a Paul Ryan - ndS] e letterato.
In questo modo risparmiavamo un sacco di tempo. Riuscivamo, così, ad avere l'albo completo giusto in tempo per mandarlo ogni mese puntualmente in produzione, al contrario delle altre cose con le quali ci trovavamo sempre in ritardo.
Facciamo un salto in avanti: arriviamo al giorno in cui l'albo sarebbe DOVUTO andare in tipografia. Ci arrivò al mattino dal colorista. Howard Mackie, che all'epoca era l'editor della serie, gli diede una rapida lettura, e disse che andava bene, e lo mise sulla mia scrivania per la correzione delle bozze, il passo successivo sarebbe stato quello di mandarlo in produzione e aspettare che Mark Gruenwald lo approvasse. Non ricordo se quel giorno Tom DeFalco (Editor-In-Chief della Marvel tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90) era fuori, e questa era l'unica occasione in cui lo si poteva escludere dal processo, o se si trattava di una quelle volte che lo stavamo aspettando per andare a pranzo o per qualcosa del genere, e quindi ci presentammo da Mark, urlando di essere in ritardo (cosa generalmente vera) costringendolo a firmarci l'autorizzazione alla pubblicazione dell'albo SENZA FARGLELO LEGGERE.
Quella che vi ho riferito fino ad ora era la procedura operativa standard. Ma non era MAI capitato che Mark avesse saltato la fase della lettura finale; anche quando Tom era presente in ufficio, Mark lo avrebbe letto per primo e poi lo avrebbe passato a Tom. Certo, in parte era dovuto alla sua fissazione di controllare la continuity, ma capitava molte volte che lui rintracciasse un errore di battitura e procedeva lui stesso a fare le correzioni a penna (questo genere di cose non SPETTAVA FARLE agli editor; non era importante quanto l'albo fosse in ritardo, le correzioni dovevano essere fatte dalla Produzione. A meno che l'Assistant Editor non ne avesse le competenze. Assistant Editor che non sono riusciti a nascondere di avere qualche tipo di abilità nel disegnare, letterare o colorare non hanno lasciato gli uffici per molto tempo, ma gli veniva data un po' d'acqua almeno una volta a settimana). Ma così era fatto Mark...
In ogni caso, non è quasi mai stato pubblicato un fumetto che non fosse stato letto da Mark, e in questo caso eccadeva SOLO per le persone che avevano fatto parte del Club di coloro che erano stati Assistant Editor di Mark Gruenwald. Credo che ce ne fossero due. Howard Makie era uno di questi (io diventai una specie di membro onorario in seguito, perché Mark fu impressionato dal mio lavoro quando svolsi il ruolo di Managing Editor su Quasar).
In definitiva: l'editor aveva letto l'albo e lo aveva approvato. L'Editor-in-Chief era pronto ad approvarlo a occhi chiusi. L'albo stava per finire direttamente in stampa.
In genere si suol dire che quella che rimpiangi è la cosa che non hai fatto, e in genere io sono d'accordo con questo detto. In questo caso, vi confesso che alle volte ancora mi capita di pensarci e DAVVERO mi odio per quello che sto per raccontarvi.
Cominciai a fare la correzione delle bozze. Arrivato a pagina 7 mi arrestai come una macchina che frena all'improvviso provocando un grande stridere di gomme, misi la retromarcia e lessi pagina 6 tre volte prima di essere certo che quello che avevo intuito non era frutto della mia mentre depravata. Presi la pagina in mano e dissi: "uh, Howard... potresti leggere un'altra volta questa pagina e dimmi se sono io, o ... um..."
Howard prese la pagina. Vidi i suoi occhi che la scrutavano velocemente... poi ricominciarono daccapo, questa volta più lentamente. Notai che le vene sulla sua fronte iniziarono a palpitare, le orbite si infuocarono, nell'aria si sentì l'odore di barba bruciata che precedeva sempre la sua trasformazione in SPIRITO DELLA VENDETTA... "Devo... PARLARE con John... una sola possibilità -" ansimò.
Osservando la pagina, alcune delle mie cellule cerebrali si misero in funzione e produssero qualcosa che somigliava a una idea. "Sai" dissi "potrebbe non essere così difficile trovare una soluzione..." Ebbene sì, la SHOCKANTE RIVELAZIONE: è mia la mano dietro quella "correzione".
Ecco la pagina così come fu pubblicata dopo le correzioni apportate dagli editor |
Len Kaminski, nel corso della chiacchierata ha poi aggiunto di avere da qualche parte, custodite nel suo archivio le pagine senza correzioni, ma ha poi confessato di non riuscire a trovarle. Così, con l'ausilio di Photoshop ha rimaneggiato la tavola definitiva fornendoci qualcosa che si avvicina alla tavola originale di John Byrne.
Una bozza della tavola concepita da Byrne |
Ok, qui c'è una rapida e grezza riproduzione della tavola originale di WCA. Poiché avrei impiegato in sacco di tempo per ricostruirla in photoshop, questo è solo un abbozzo che ha bisogno di un paio di spiegazioni più dettagliate.
Vignette 4 e 5: Le mani di Wanda non emettevano nessun effetto luminoso. Non graffiavano la carne di Wonder Man. Non vi era alcuno strappo sulla maglia di Wonder Man, forse le dita erano posizionate in maniera diversa, ma non ricordo bene. Ma nel disegno originale Wanda semplicemente faceva scendere la mano sul petto... e
Vignette 6 e 7: La parte alta della testa di Wanda non era visibile, e i balloons sulla testa di Wonder Man erano posizionati dove li ho messi adesso. Sono pronto a scommettere che le correzioni furono fatte da Chris Eliopulos, che all'epoca faceva parte dello staff Come potete notare, nella versione originale Byrne lasciava all'immaginazione del lettore cosa stesse accadendo, così come nelle pagine poi pubblicate. Solo che era molto più facile pensare alla possibilità che Wanda stesse praticando del sesso orale su Wonder Man.
Tutto si sistemò. L'albo andò in tipografia. La storia si trasformò in qualcosa di divertente da raccontare, senza rancore, tutti risero. Howard e John rimasero amici. Come si è poi visto, alcune persone si fecero comunque l'idea sbagliata... alcuni si sono sentiti oltraggiati, abbiamo ricevuto lettere da persone indignate che credevano che Wanda stesse castrando Simon.
Insomma a quanto pare tutto è bene quel che finisce bene. Ma in realtà non è del tutto vero. L'incidente sfiorato, stando al racconto di Kaminski, spinse Tom DeFalco a seguire con più attenzione il lavoro di John Byrne sulla serie, un maggiore controllo che portò, di lì a poco, alle dimissioni dell'autore della serie. A rivelarne le ragioni ci ha pensato lo stesso Byrne nella sezione dedicata alle FAQ del suo sito/Forum di discussione (www.byrnerobotics.com):
"il mio abbandono della serie fu così repentino per una semplice ragione: un editor-in-chief dalla testa dura che non fece attenzione. Alcuni mesi prima che partisse la storyline di Immortus, gli scrittori e gli editor parteciparono ad una riunione nell'ufficio del summenzionato EIC per architettare l'ultimo... ancora rabbrividisco... crossover estivo. Poiché su AWC stavo lavorando ad una storyline che era piuttosto cosmica e capace di raggiungere un vasto pubblico, la offrii come base per il crossover. L'EIC disse di no, non voleva fare una cosa del genere per il crossover. Così Howard Makie (editor di AWC) ed io tornammo al nostro lavoro sulla serie e proseguimmo con la storia che avevamo pianificato. Un mese prima di fare la grande rivelazione, arrivo all'EIC la notizia che noi stavamo comunque lavorando alla storyline che lui aveva rifiutato. Ci ordinò di cambiarla, immediatamente. Howard protestò -- l'EIC non ci aveva detto che non potevamo realizzare quella storia, ci aveva solo detto che non la voleva utilizzare per il crossover. Ma alla fine l'EIC fece valere il suo ruolo -- avremmo DOVUTO cambiare la nostra storia, perché non avevamo il "permesso" di farla (il permesso era necessario solo se si apportavano grandi cambiamenti ai personaggi o alla continuity. E in questo caso non accadeva nessuna di queste due cose). Visto che, oltre alla storia che avevo concepito, non c'era nulla che potessi fare con la pianificazione che mi aveva impegnato per mesi, lasciai in segno di protesta, con il supporto di Howard."
Anche queste, sono storie che succedono dietro le quinte delle serie della Marvel...
9 commenti:
Peccato perché allora Byrne era veramente all'apice della carriera.
concordo, all'epoca inanellò una serie di progetti uno meglio dell'altro. Da WCA a Namor, senza dimenticarci della strepitosa She-Hulk. Il suo canto del cigno è stato Next Men. Serie molto bella. Poi dal punto di vista grafico si è involuto troppo e le storie forse han perso mordente.
Complimenti signor Perullo, leggo molto spesso CBR ma faccio una selezione molto grossolana delle notizie/approfondimenti offerti, quindi questa l'avevo persa anche perché non sono un lettore/conoscitore del Marvel Universe; invece mi ha offerto un gustoso aneddoto.
Grazie mille, anche se la prego, mi dia del tu :o)
Secondo me il Byrne migliore, dal punto di vista grafico, inizia proprio con Next Men, continua con Danger Unlimited e Babe ed è altrettanto interessante nella sua run su Wonder Woman ( che seguiva, però, il bestseller culminato con il n. 100 di Messner Loebs /Deodato jr e ne è rimasta offuscata ). Sintesi di un autore maturo. Tante teste eccetera.
Articolo molto interessante.
Con tutta la gratitudine x le belle storie che devo a Len
( invito i lettori + giovani di questo blog a recuperare le prime storie di Morbius , i 25 numeri di Ghost Rider 2099, quella mini del primo Venom in cui Brock combatte contro il suo simbiota e quell'albo speciale della JLA dove Kobra "mischia " le personalità della JLA, infilando l'anima di un Leaguer nel corpo di un altro ), ritengo che Big John abbia deciso scentemente di non superare l'esame orale: quando sta x levare le tende, propone sempere qualcosa di eccessivo x il contesto in cui opera e poi salpa. Forse stava facendo le prove generali x cose che poi ha in qualche modo messo in scena ai danni dei suoi Nuovi Uomini.
Mi sbaglierò, ma il suo tornare alla Marvel e prendere le redini della serie cadetta dei Vendicatori ricorda il momento in cui Kirby passò alla DC e chiese di occuparsi, x prima cosa, di un albo in cattive acque ( Jimmy Olsen ndr ).
Byrne è un kirbyano convinto.
Detto questo, il rooster degli WCA , al tempo, era interessante.
Gli Avengers di Busiek/ Perez non erano male ed " istituzionali ", ma vuoi mettere la run scalena, imperfetta, vivace di Harras/Epting/Palmer ? Excelsior !
Solo una persona molto presuntuosa (e di Byrne si possono dire tante cose, ma di certo non lo si può accusare di non essere egocentrico e presuntuoso :o) decide di fare il ritorno alla grande su serie minori come i WCA e Starbrand (ma solo per vendetta personale nei confronti del suo nemico Jim Shooter, e solo per distruggerne il personaggio più caro e maturo) lasciando in un angolino i vendicatori "ufficiali". Ma dal pari suo realizzò grandissime opere
ps: concordo, Harras scrisse un gran ciclo di episodi... almeno fino a un certo punto... la traversata e annessi e connessi preferisco dimenticarmeli
Uno " Starbrand " è stato ridicolizzato anche da Guy Gardner nelle Legends di Ostrander /Wein e...Byrne. Big John non crede nel " forget & forgive ".
Harras era il coordinatore delle X-testate ( secondo alcuni commentatori la persona che allontanò Claremont ndr ) e portò nella casa dei Vendicatori parecchi tic mutanti: i giubbetti stilosi, i conflitti ed i triangoli amorosi e la versione aliena ed adolescente di Logan ( Deathcry ). Rese interessante e tridimensionale Sersi come nemmeno Kirby era riuscito per non parlare di come cesellò Black Knight.
La Traversata deve essere stata decisa sotto i tavolacci dell'Oktober Fest. Mi fa pensare a quella vignetta di Paz con un'auto che esce di carreggiata e vola nella scarpata mentre un fumetto ci dice che un occupante la vettura si stupisce di quanto era potente lo spino che stava fumando.
Un merito ( ? ) era però il tentativo, tra le righe, di giustificare quella testa matta di Pym ( nella storia i tentativi di corromperlo , nel tempo, dei cattivi avevano reso lo scienziato imprevedibile come un calabrone ubriaco ). Immagino che ai fans di Ant Man non andasse giù che uno dei fondatori dei Vendicatori fosse un inaffidabile, irascibile Picchiatello.
Io vivo x gli escamotages con cui si candeggia la fedina penale di un personaggio e più sono bislacchi più mi piacciono, come nel caso del triplo salto mortale per Hal Jordan.
Una spigolatura: Byrne ha detto che dopo il team up Cap/Bats poteva ancare morire tranquillo. Io gli auguro tanta salute e mi auguro di rivederlo al lavoro su qualche testata mainstream delle due big guns, in quello che è tutto sommato il suo pane e formaggino: storie solide e divertenti e blandamente eversive ( Doom come un monarca migliore del caos, Grimm che incosciamente è felice di esser la Cosa, Alicia che sposa la Torcia, Scarlet che crede di avere due gemelli e di questo convince il Marvel Universe, Luthor che non riesce a credere Supes si nasconda al mondo come il peone Kent, lo schizzo ai freni di Aurora ecc ).
Sperem.
Posta un commento