BENDIS LASCIA I VENDICATORI. LA MARVEL LO RINGRAZIA CON UNA... LAPIDE!

Brian Bendis riceve una targa commemorativa
per la sua fortunata gestione dei Vendicatori

Brian Michael Bendis, dopo otto anni e 272 storie, lascia il mondo dei Vendicatori per trasferirsi nel sotto-universo mutante (si appresta infatti a lanciare la nuovissima All New X-Men). La notizia, nel vorticoso avvicendarsi di novità che caratterizza questi ultimi tempi, sta passando quasi in sordina (ricordo ancora, a suo tempo, il clamore che suscitò l'abbandono degli X-Men da parte di Chris Claremont), ma così non è stato per i vertici della casa delle idee che, evidentemente, sono molto riconoscenti allo sceneggiatore per aver rilanciato un brand che, fino al suo avvento - e al di là della qualità delle storie - era considerato di scarso successo (basti pensare che, quando si decise di lanciare una serie equivalente a quella degli Avengers nell'universo Ultimate, si decise di battezzarla The Ultimates proprio per lo scarso appeal commerciale dell'equivalente serie pubblicata nell'universo classico) e che, invece, proprio grazie alla "cura" Bendis, ha scalato le classifiche di vendita, diventando il vero e proprio motore dell'universo Marvel nel primo decennio di questo secolo (proprio come gli X-Men di Claremont lo erano stati a cavallo tra gli '80 e i '90).

Proprio per questo motivo, negli uffici della Marvel ieri è stata organizzata una cerimonia di ringraziamento per lo scrittore, nel corso della quale Tom Brevoort, l'attuale Marvel Senior VP of Publishing e per lungo tempo editor delle testate dei Vendicatori,  ha consegnato una targa commemorativa per celebrare la lunga e fortunata run dello scrittore di Cleveland.

Quella che vi propongo di seguito è una foto della targa... che a dire il vero, sia per l'aspetto estetico che per le parole che vi sono state sovraimpresse, sembra più che altro una lapide. Insomma, se fossi in Bandis, una toccatina di ferro (o a qualcos'altro) me la farei...

la targa - un po' lugubre - che la Marvel ha regalato a Brian Bendis
per il suo contributo alla storia (e alle storie) degli Avengers