LA POLEMICA: GLI AUTORI CONTRO LA MARVEL?
una illustrazione di Ariel Olivetti tratta da Iron Man 2.0 |
Negli ultimi tempi la Marvel è davvero nell'occhio del ciclone. Se non fossero state sufficienti la politica di ridimensionamenti applicata dalla nuova dirigenza Disney (politica concretizzatasi in molti licenziamenti negli uffici commerciali e marketing nonché di alcuni editor e di molte testate di seconda fascia) e il rilancio di tutto l'universo narrativo della DC (che ha spodestato per alcuni mesi la casa delle idee dal predominio nel mercato statunitense), giungono adesso le molte lamentele di alcuni degli autori che collaborano con la casa editrice.
Negli ultimi giorni c'è stata, infatti, una notizia che è passata in silenzio ma che nell'ambiente ha prodotto un rumore assordante. Ariel Olivetti, infatti, è stato annunciato come disegnatore di G.I. Combat, una delle sei testate che saranno lanciate, in sostituzione di quelle che hanno riscosso meno successo, nel new 52 della DC Comics. Il disegnatore argentino, però, era in esclusiva con la Marvel (qualche anno fa era stato anche inserito tra gli young guns). La cosa non è sfuggita a Rich Johnston di Bleeding Cool che ha trovato una recente intervista rilasciata in Argentina dall'artista... una intervista nella quale Ariel Olivetti è andato giù pesante nei confronti della sua ex-casa editrice, leggiamone alcuni stralci.
Universo Comics: Stavi lavorando su Iron Man 2.0 che è stata cancellata e molti lettori non si aspettavano che sarebbe stata chiusa...
Ariel Olivetti: Per fortuna è finita.
UC: Non ti piaceva la trama?
AO: le sceneggiature erano noiose, all'inizio funzionava bene con le altre storie che la Marvel stava pubblicando.
UC: Fear Itself
AO: Sì, proprio quella. Ma più avanti è andata alla malora. Hanno inventato un nemico che davvero non aveva alcun senso. Le sceneggiature procedevano al contrario, lo sceneggiatore si è sposato a metà della serie lasciando tutti con un palmo di naso, e poi è stato sostituito con uno che era pure peggio. L'editor ha provato a porre rimedio alla situazione scrivendo lui le sceneggiature. Un disastro che per fortuna è finito.
Nel penultimo numero ho potuto disegnare dieci pagine e nient'altro perché la sceneggiatura tardava ad arrivare. Così a una settimana dalla consegna la sceneggiatura non era stata ancora completata. Per l'ultimo numero ho fatto a tempo a disegnare solo cinque pagine. Mi hanno dato la sceneggiatura e mi hanno chiesto quante pagine riesci a disegnare in cinque giorni? E io gli risposto: cinque. Così hanno dovuto reclutare altri disegnatori. L'ultimo numero è un disastro. C'è una donna che prima è bionda, poi diventa bruna. Era impossibile in una sola settimana coordinare tutti gli artisti
UC: E' strano sentire critiche di questo tipo nei confronti di un editore così grande e con una storia...
AO: Anche McDonald è enorme eppure i suoi hamburger sono disgustosi. Un tempo la Marvel lavorava con la precisione di un orologio, ma tutto è cominciato a cambiare e negli ultimi due o tre anni sono stati licenziati almeno 15 componenti del loro staff. E' un casino.
UC: e questa non è l'unica serie che hanno chiuso...
AO: no ne hanno cancellato una gran quantità.
UC: Quali sono i tuoi piani per il 2012?
AO: ad essere onesti non ne ho. Ho un contratto di esclusiva per ancora due anni e da quando ho finito l'ultimo numero di Iron Man 2.0, ormai due settimane fa, non mi è stato assegnato alcun incarico. Così se entro due settimane non mi sarà affidato mi presenterò da loro con il mio contratto e gli dirò: "Ho bisogno di soldi, e voi dovete pagarmi anche se non lavoro". Insomma non lo so, e neanche loro. Stanno cercando un incarico da affidarmi e pare che non lo riescano a trovare".
Alla fine pare proprio che l'incarico per Olivetti non sia stato trovato, non alla Marvel almeno. La cosa peggiore, a quanto pare, è che forse sono in molti gli autori sotto contratto di esclusiva che iniziano a chiedere una rescissione del contratto.
Se i nuovi talenti non sono soddisfatti, di certo non son più contente le vecchie glorie. Charles Vess, illustratore britannico molto noto per le sue collaborazioni con Neil Gaiman (Stardust, Sandman), nel corso di una intervista rilasciata a The Beat ha dichiarato: "Sarebbe davvero carino se la Marvel pagasse i creatori di cui ristampa il lavoro. Un anno dopo la pubblicazione della loro raccolta in volume di Warrior's Three che presentava una mia copertina e oltre 100 pagine da me disegnate ho ricevuta una (!!) copia del volume e nessuna parola riguardo qualche tipo di royalty per il mio lavoro. Naturalmente non avrà venduto particolarmente bene. Adesso ho visto che stanno raggruppando 3 o 4 graphic novel dell'uomo ragno in un volume hardcover. All'interno di questo volume ci sarà anche la mia Spider-Man Spirits of the earth di cui sono stato scrittore, illustratore e colorista. Vedremo come si comporteranno questa volta. In contrapposizione la DC Comics provvede a inviare 25 copie del volume e fa un controllo delle royalties da versare ogni 4 mesi. Hmmm... adesso ditemi voi, per chi lavorereste?"
Insomma pare proprio che la casa delle idee stia vivendo una difficile stagione di transizione...
Copertina di Spider-Man Spirits of Earth di Charles Vess |
12 commenti:
Proabilmente alla Disney ìntendono recuperare presto l'enorme investimento fatto per acquisire la Marvel e credono che la strada migliore sia licenziare e ridurre il personale, chiudere le testate da poco lanciate senza tentare di migliorarle,non pagare i diritti agli autori e via di questo passo.
E la situazione è aggravata dalal crisi economica.
Ovviamente la strada è sbagliata , lo capisco anche io che non sono un addetto ai lavori.
Cosa fare ?
Difficile la risposta, ma penso che se la marvel puntasse sulla qualità , su grandi scrittori e disegnatori e, soprattutto, se si chairisse le idee su dove vuole andare, le cose potrebbero migliorare.
io credo fermamente che la Marvel in questo momento abbia i migliori sceneggiatori sulla piazza e i migliori disegnatori. Il problema è che il fumetto di super-eroi sta mostrando la corda e che le strategie che si stanno applicando danno risultati nel breve termine ma fanno perdere i lettori nel lungo periodo. La morte di un eroe o l'ennesimo grande evento attirano per poco lettori nuovi e curiosi, ma allontanano gli affezionati. Senza dire che poi alla lunga produrre azione priva di introspezione stanca e non scatena quel processo di immedesimazione che trasforma la lettura in passione e fa affezionare il lettore trasformandolo in fan
e probabilmente alla sMarvel hanno i dirigenti peggiori....
Sono d'accordo con Comix Factory.
Non penso che sia dovuto ai tagli,certo mi dispiace per le persone lincenziate,ma non credo che siano una decina di persone ad influenzare la bravura di uno staff enorme come quello di CASA MARVEL e soprattutto non credo che la Disney avrebbe tagliato testate anche di seconda fascia se avevano successo. Se devi rientrare dall'investimento,devi far lavorare di più. E come azienda se una cosa vende non la chiudo,anzi.
Penso che la MARVEL stia vivendo un periodo di crisi come tutti. E che il mercato dei film stia facendo abbandonare la passione sui fumetti,mettendo in mezzo anche dirigenti di cinema che non ci capiscono una mezza del mondo a fumetti. Lo so,perchè sta subentrando sempre di più la politica di trovare buona graphic da trasformare in film.
Quindi penso solo che in questo momento nel campo di fiori della Marvel ci sia qualche carciofo che guasta il panorama. La Disney dovrebbe assumere il ruolo di giardiniere se davvero vuole rientrare nei suoi soldini spesi.
Il fumetto mainstream ha il dovere di raccogliere lo spirito del tempo perchè si regge sui grandi numeri. Lapalissiano direte voi, con ragione. Julius "Julie" Schwartz e Stan''The Man '' Lee fiutarono l'aria in tempo reale. Oggi è opportuno, a mio modesto avviso, che le Big Guns e le + grandi tra le indies ragionino secondo questi parametri:
1) esistono altri media molto + seducenti ed il pubblico teen non segue i comics come un tempo
2) il successo delle pellicole tratte dai fumetti di supereroi e non solo non aumenta in modo consistente, se non sul momento, il numero di lettori
3) coloro che sono sensibili al medium, sempre considerando un pubblico giovane, scelgono storie e segni che a loro ''parlano '' cioè manga
4) sceneggiatori che portino in dote la loro esperienza nelle tv via cavo e e disegnatori che ''vedano''in modo cinematografico vendono di più
5) il lettore maturo quando non addirittura vecchio ama i paperbacks, ma occorre strutturare ogni singolo episodio della storia di modo che non sembri un ponte sospeso sul nulla , cosa che scoraggia il lettore occasionale
6) Meno testate ed in mano a stars del word processor o della matita. Evitare, sebbene la tentaz sia forte, di clonare gli albi/personaggi che funzionano. Il cliente lascerà il tavolo del ristorante non satollo, ma soddisfatto e non rotolerà fino al parcheggio. Sia ben chiaro che è logico che ai Thunderbolts si contrappongano i Secret Six e Cap ''muoia '' quando lo fa Bats, ma all'interno della stessa compagnia non è il caso lavorino legioni di vigilantes o tonnellate di mutanti.
7) meno supereroi e più horror, western, noir, grottesco e mix di questi ingredienti come era un tempo, ma il tutto aggiornato ai tempi. Un team di soldati di WWII che fronteggia dinosauri potrebbe non funzionare, ma non si mai considerato il successo planetario di Lost.
Io sono un lettore compulsivo e non ci saranno mai abbastanza fumetti a nord del polo sud x me, ma '' piuttosto che niente è meglio piuttosto '' . Speriamo che dove si puote ciò che si vuole si sappia e si voglia fare la cosa giusta.
Meno male che hanno messo i manager a dirigere la linea editoriale della Marvel!
La Casa delle Idee è arrivata al capolinea. Punto. I progetti cinematografici non sono stati all'altezza delle aspettative e degli incassi. I fumetti non vendono più. Appiattiti su se stessi, vittime della tragica politica Quesada-Bendis, non riescono più ad attrarre i lettori, mentre, dall'altra parte, la DC Comics è riuscita nel progetto di rilanciare tutto il suo universo narrativo.
La Disney ha capito di avere commesso un errore quando ha acquistato la Marvel. I tagli alle remunerazioni e le chiusure delle quasi venti testate nel corso del 2011 non sono bastate a ripianare le perdite. Forse nel 2012 ci saranno altri tagli e altre serie (alcune storiche) ci saluteranno.
In tutto questo, sarà necessario rivedere gli accordi con i licenziatari esteri. La Disney non vuole nè gradisce che altri (terzi) gestiscano i fumetti Marvel in altri Paesi. Lo ha dimostrato togliendo alla Panini l'attività di gestione dei diritti dei supereroi Marvel nei mercati stranieri e vietando a tutti i licenziatari di produrre materiale Marvel fuori dal territorio Usa. Il passo successivo sarà togliere i diritti Marvel agli attuali licenziatari e affidarli alla più collaudata Disney Italia.
Rick Jonhston lo aveva detto diversi mesi fa (e la Panini, in fretta e furia, si è aggiudicata la gestione dei diritti Bonelli nei mercati esteri). E' di questi giorni la notizia, diffusa ufficialmente dalla Panini, che non ci sono stati rinnovi di diritti con la Marvel fino al 2018 (contrariamente a quanto detto nelle ultime settimane). Per la casa editrice di Modena, non ci sarebbe nulla da rinnovare perchè hanno un "master agreement" con scadenze più lunghe di quelle di cui si parla in questi giorni. Però, è pur vero che si tratta di "accordi vecchi", sottoscritti con la "vecchia dirigenza" pre-acquisto da parte della Disney nell'estate 2009.
Non è un mistero che la Disney non gradisce il contenuto di quegli accordi ed è possibile che in questo momento siano in corso trattative serrate per convincere i dirigenti della Casa di Topolino a rispettare quegli accordi (che a loro non piacciono). La smentita del mancato rinnovo marcia in questa direzione. Il 2012 potrebbe essere, a questo punto, l'ultimo anno in cui, in Italia, Francia, Spagna ed altri Paesi, i fumetti Marvel saranno pubblicati dall'attuale licenziatario. Nemmeno è ipotizzabile un traghettamento del personale Panini in quello Disney: condizione che per i padroni della casa di Topolino sarebbe inaccettabile. L'universo Marvel, negli Usa e all'estero, merita di essere rilanciato alla grande e questo rilancio passa necessariamente con il defenestramento di coloro che, negli Usa e in altri Paesi, gestiscono i supereroi Marvel.
io credo che in realtà alla Disney non gliene importasse molto delle pubblicazioni a fumetti della Marvel, quello che gli interessava era acquisire l'enorme parco personaggi per poterlo sfruttare in altri medium. Dopotutto sono più di trenta anni che la Disney americana non pubblica fumetti preferendo appaltarli ad altri editori come Gladstone, Boom e adesso Fantagraphics per le ristampe.
I fumetti Disney che leggevamo da ragazzini erano tutti prodotti in Italia, Danimarca e Sud America con ristampe di storie di Barks a condire il tutto.
sono d'accordo con Cele.
Noi appassionati di fumetti crediamo che il mondo sia "comics-centrico" ma la realtà è un'altra: i soldi si fanno con le "cineserie" vendute ai bambini, gadget, vestiti, mutande griffate ecc... e la Disney questo lo sa fare benissimo.
x Cele:
Che alla Disney non importasse nulla delle pubblicazioni a fumetti della Marvel, non ci sono mai stati dubbi.
Ora, però, la Disney ha un problema: ha capito di avere fatto un pessimo affare comprando la Marvel.
Cosa fare? Tagli, tagli, tagli, tagli, tagli, tagli e ancora tagli.
Tagli su tutto, fumetti compresi. Ad un certo punto alla Disney saranno sbottati dicendo:
"ehi, ma cosa sono tutti questi fumetti che vendono così poco? Via, via, taglia tutto, subito!".
Se sono arrivati a tagliare i fumetti, significa che le cose non vanno bene, ma soprattutto che devono attuare un grosso rilancio, altrimenti continueranno a perdere quote di mercato e lettori.
be' se è per questo poco prima del rilancio la DC comics ha chiuso almeno una quindicina di testate dell'universo DC e sei o sette della Vertigo. Chiudere le serie è naturale nel mercato d'oltreoceano.
E poi ha effettuato il rilancio. La Marvel, invece, è ancora ferma alla fase "chiusure di testate per basse vendite". Credo, però, che un rilancio del MU potrebbe esserci tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013.
Però, certo che fa impressione leggere di autori che si lamentano del trattamento ricevuto dalla Marvel. Sarebbe più corretto dire della Disney, che è la vera proprietaria. Chissà se si verificherà un esodo come nel 1991 quando i più forti e quotati autori Marvel (Mcfarlane, Larsen, Liefeld, Lee, Valentino, ecc.) se ne andarono per creare la loro etichetta Image!
La Marvel già alla frutta? E che fine ha fatto il progetto di rilancio del loro universo narrativo?
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