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ALES KOT ATTACCA L'INDUSTRIA DEL FUMETTO: "DOVREBBE ESSERE MENO AUTO-COMPIACENTE E APRIRSI ALLE DIVERSITÀ"


Ales Kot


Sebbene quello di Ales Kot sia un nome relativamente nuovo del comicdom statunitense, lo scrittore di origini ceche ha avuto modo di farsi conoscere, e guadagnarsi l'appellativo di "erede di Alan Moore", grazie ad alcune miniserie creator owned prodotte sotto le effigi delle Image Comics e ad alcune collaborazioni con Marvel (Winter Soldier, Secret Avengers) e DC Comics (Suicide Squad).
Autore ambizioso e versatile, Kot è capace di infondere nelle sue storie molta ironia, azione frenetica, ritmo narrativo scoppiettante e tematiche insolite, coraggiose e non convenzionali. Nei rilanci in corso d'opera delle Big Two, spicca l'assenza del suo nome.

Come molti suoi colleghi (tra i quali spiccano i nomi di Rick Remender e Kieron Gillen), anche Kot ha deciso di concentrarsi su alcuni progetti personali, rifiutando le offerte delle major, o meglio, stando a questa sequenza di tweet pubblicati dallo stesso autore sul suo blog ospitato su .Tumblr, rifiutando le offerte di almeno una delle principali case editrici, rea di avergli offerto il timone di una serie per la quale (per i motivi da lui illustrati di seguito) sarebbe stato inadatto.

Ho twittato alcune cose oggi. Forse a qualcuno tra voi torneranno utili.
Qualcosa che è ancora molto attuale per me: ho ricevuto un'offerta per scrivere dei bei personaggi di alto profilo che sono anche di colore.  
Non nominerò la casa editrice perché non credo sia necessario. Ma vi descriverò cosa è accaduto. Ho rifiutato.  
Con gentilezza, e con sentiti ringraziamenti. Poi ho suggerito che delle persone di colore avrebbero potuto scrivere e disegnare quei personaggi.  

La risposta dell'editor è stata: "ci piacerebbe davvero, ma non conosciamo molte persone che potrebbero essere adatte a questo incarico".

Così ho immediatamente suggerito alcuni nomi. 

Il problema è questo: non potrete conoscere se non guardate e non volete conoscere e far crescere nuove e diversi voci.  

Le grandi compagnie raramente danno delle opportunità a creatori nuovi e non collaudati. Quando poi si tratta di persone di colore, la cancellazione è quasi completa.  
Insomma hey, autori bianchi: genuinamente, qualche volta potreste rifiutare qualche incarico che abbia a che fare con personaggi di colore e suggerire che se ne occupino creatori di colore? 
Potreste mostrare un po' di solidarietà e supporto e lasciar perdere qualcosa? 
L'industria del fumetto ha un problema di auto-promozione che sommerge tutto il resto. Un problema che nel lungo termine potrebbe trasformarsi in una malattia. 
Se volete risalire all'origine del problema, guardate a Stan Lee e Bob Kane. Due persone che hanno fatto dell'auto-promozione l'arte di mettere a tacere le voci altrui. 
Non è una coincidenza che questi due uomini siano spesso considerati i due soli artefici della costruzione dei mondi dei due principali personaggi delle due case editrici dominanti.
Lee e Kane non sono le persone che hanno preteso e pretendono di essere. Non sono pienamente responsabili. Hanno eccelso nell'arte di non ascoltare. 
Ho visto troppa gente nell'attuale industria del fumetto seguire le orme di Lee e Kane.
E francamente, anche una sola persona è troppo. 
Persone dell'industria del fumetto: ascoltate.


Di recente, Ales Kot era stato protagonista di un'altra bollente polemica su Twitter; una polemica che lo aveva contrapposto a Mitch Gerads, Nathan Edmonson (il team creativo protagonista dell'ultima incarnazione del Punitore) e Ryan Bodenheim (collaboratore di Jonathan Hickman su Red Mass from Mars). Ad accendere le polveri era stato un tweet di Gerads che si era detto orgoglioso di aver realizzato la patch commemorativa di Chris Kyle (cecchino statunitense, ucciso in un poligono di tiro da un altro reduce, la cui storia ha ispirato American Sniper, l'ultima pellicola di Clint Eastwood).

La patch realizzata da Mitch Gerads

Ales Kot aveva dunque accusato di militarismo gli autori e l'industria del fumetto statunitense, dando vita a una accesissima polemica (che potrete leggere integralmente QUI). Il ventottenne scrittore è tornato a parlare di entrambe le polemiche nel corso di una interessante intervista rilasciata al sito Vulture sulle cui pagine ha spiegato:

"Il mondo che ci circonda gli ha dato risalto. Potremmo parlare dei problemi generati dal supporto - forse inconsapevole - di Mitch Gerads nei confronti della controversa eredità del serial killer Chris Kyle o dei problemi della descrizione razziale su Strange Fruit 1 (NdStefano: Strange Fruit è un recente, e molto controverso, pubblicato dai Boom! Studios, incentrato sulla storia di persone di colore ma scritto da Mark Waid e G.J. Jones, due autori wasp), ma questi sono solo i sintomi di un problema ben più ampio. Molti fumetti e film di supereroi vengono utilizzati per selezionare arnesi concepiti per l'industria militare. L'industria del fumetto è in gran parte carente di autori transgender o di colore. Questo, lo so per certo, non accade per caso. E' il risultato di secoli di bigotteria e razzismo istituzionalizzati. Al livello dei personaggi di finzione, la situazione sta migliorando. Incoraggiando e assumendo autori transgender e di colore potremmo fare un grosso passo avanti, e dobbiamo farlo subito. 
splash page realizzata da Langdon Foss
per Winter Soldier
(testi Ales Kot)

L'industria potrebbe migliorare ascoltando le critiche e le voci di coloro che sono ai margini [...]. L'industria potrebbe migliorare dimostrando di non essere quel ristretto circolo di stronzi auto-compiacenti che si danno pacche sulle spalle a ogni tentativo di creare nient'altro che supereroi. L'industria potrebbe migliorare se e quando le persone che costituiscono l'industria si educassero a seguire un codice di condotta che non sia basato esclusivamente sui guadagni  monetari ma anche su una forte etica. Questi principi  dovrebbero essere adottati da tutti gli uomini dell'industria, e specialmente dai bianchi eterosessuali. L'industria potrebbe migliorare se Marvel e DC facessero uno sforzo genuino per lanciare le carriere di giovani autori che non si siano già fatti un nome alla Image o alla Dark Horse o da altre parti. 
A partire dal quinto numero di Wolf (serie che Kot pubblica per la Image) comincerò a dedicare le ultime pagine di ogni albo a nuovi autori di colore.  Potranno realizzare lo loro storia breve, rimanerne proprietari dei diritti ed essere pagati per essa con una parte di ciò che guadagnerò io. Olalekan Jeyifus, Minhal Baig, Aaron Stewart-Ahn e Darryl Ayo saranno i primi, e ce ne sono già molti altri. Finora ho lavorato con alcuni lavoratori del Sesso che contribuiranno a Material. Liberare il sesso e l'industria del sesso dal senso di condanna che generalmente lo circonda è un qualcosa in cui credo con forza, e credo che sia un mio dovere fare del mio meglio grazie ai privilegi di cui attualmente godo; non solo per me stesso ma anche per la mia comunità. Alcune persone mi inseriranno nella loro blacklist. Altri lo hanno già fatto. Credo che chiusa una porta si aprirà un portone. Ogni anno è un nuovo livello di difficoltà. Il 2015 non sarà differente". 

Wolf
nuova serie creator owned
scritta da Kot per la Image

1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

Mi sbaglierò - non sarebbe la prima volta, non sarà l'ultima - ma Lee & Kane sono stati parecchio ridimensionati negli anni agli occhi degli addetti ai lavori e dei fans. Il tizio che al cinema sceglie Bats o gli Avengers probabilmente non è interessato a quanta parte di quei concetti sia farina del sascco di Stan o Bob. Se proprio proprio, il signor Kot dovrebbe riflettere anche su quanta ombra Walt Disney sia riuscito x decenni a gettare sui talenti di Bark, Iwerks ed altri ancora.
In un mondo migliore le Big Guns creerebbero un vivaio senza per forza pescare i pescetti che nuotano nelle cosiddette indies, ma i numeri che il mercato esprime oggi consigliano prudenza. Mi si potrà obiettare che la brit invasion degli anni ottanta in casa di Mamma DC ed il fiorire dei vari Miller, Byrne e Simonson nella Casa delle Idee fu la risposta vincente in un momento in cui altri autori routinniers erano svuotati e bolliti, ma si trattava di anni in cui il medium era ancora fruttifero e la testata + scamuffa vendeva come un bestseller di oggi.
Le idee + fresche da qui in avanti saranno sempre proposte da realtà come Image e Dark Horse. Le Big Guns continueranno a proporre i ns amati picchiatelli in costume.
Plaudo le azioni del signor Kot che cederà uno spazio sul suo albo per accendere uno spotlight che illumini almeno per un momento un nuovo artista. Penso che gli invierò un email con la proposta x una miniserie su di un tycoon dei media che ha fatto fortuna partendo dall'animare le gesta di un sorcio nel suo garage e che, nella notte di Natale, ormai vecchio e sazio, è visitato da un inquietante demone alato che frantuma la vetrata del suo studio e lo sottopone al giudizio dei suoi collaboratori di cui non è stato riconosciuto il contributo, celati da mascheroni con le sembianze di paperi, cavalli ed altre bestiole. Alla fine del fumetto, l'imputato dovrà riconoscere che da un grande potere deriva la responsabilità di riconoscere il merito di chi ha lavorato per raggiungere la meta. ' Nuff said.

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