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DC COMICS: LE VENDITE DEL NEW 52? IDENTICHE A PRIMA DEL RILANCIO


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Come stanno andando le vendite del New 52? A fornire una circostanziata risposta a questo interrogativo ci pensa l'analista tedesco Marc-Oliver Fisch che sul suo blog (Comiks Debris) si cimenta in una complessa e circostanziata analisi dei dati di vendita della DC Comics. Eccovi uno stralcio:


Quando nel settembre dello scorso anno sono usciti i primi numeri del largamente pubblicizzato "New 52", i rivenditori di fumetti li accolsero con entusiasmo. Per citare uno dei titolari di questi negozi di fumetti, che in settembre dichiarò entusiasta al sito Forbes "il New 52 è la più grande rivoluzione nel mondo dei comics alla quale abbiamo assistito negli ultimi 30 anni".
Otto mesi più tardi, lo splendore si è offuscato.
Come mostra il grafico relativo ad Aprile 2012 le vendite sono tornate su sentieri familiari, e sei delle serie meno vendute del New 52 sono state cancellate con i numeri 8. Una indagine statistica compiuta sugli iniziali acquirenti del New 52 ha rivelato che il 93% di loro erano maschi, il 95% di questi a loro volta erano già lettori o ex-lettori di fumetti e il 98% avevano un'età dai 18 anni in su. In un recente articolo del Wall Street Journal (che io vi ho proposto QUI) si parla di "un fallimento dei grandi editori che cercano di approfittare di un pubblico ovviamente affascinato dagli uomini  incappucciati". Non menziona nemmeno il New 52. Da Rivoluzione a fallimento in  soli otto mesi.
Diamo un'occhiata ad alcuni grafici mensili di lungo termine, basati sulle vendite stimate del primo-mese calcolato dal sito ICv2.com e che sono a loro volta basate sulle informazioni fornite dalla Diamond.
grafico delle vendite stimate per il periodo
che intercorre dal Marzo del 2003 all'aprile del 2012

Partendo con le vendite medie, Settembre 2011, il mese in cui furono pubblicati 51 dei "new 52" titoli, si è registrato il picco massimo dei 110 mesi della storia di queste statistiche (iniziate a partire dal Marzo del 2003). Prima del New 52 il precedente picco di vendite fu registrato nel Maggio del 2006 in concomitanza con la conclusione della miniserie evento Crisi Infinita e con il lancio della serie settimanale intitolata 52. All'epoca la vendita media di tutti i titoli DC era stimata intorno alle 59,000 copie. A settembre la vendita media è salita a circa 67,400 copie per titolo (con un incremento medio di 40,000 copie per titolo rispetto al mese precedente). L'interesse suscitato dai primi numeri, dunque, è stato decisamente evidente.
L'aumento della vendita media non dimostra che il rilancio sia davvero riuscito. Tra l'Aprile 2005 e il Dicembre 2007 gli albi del DC Universe vendevano in media 37,000 copie. A marzo 2012 la vendita media è pari 33,229 copie, la metà delle vendite medie registrate a settembre. A partire da Aprile 2012 si registrerà un lieve miglioramento dovuto alla chiusura di alcune delle serie più deboli e alla loro sostituzione con dei nuovi numeri uno. Tuttavia il venduto per medio resta in linea con quello registrato tra il 2008 e il 2010.
Il resoconto del venduto medio mensile degli albi targati DC Comics
tra l'aprile del 2009 e quello 2012 

Osservando più da vicino l'ultimo triennio, la vendita media degli albi del DC Universe è passata dalle 41,218 del Luglio 2009 alle  24,321 copie  del Gennaio 2011. I numeri del 2012 oscillano tra le 37,145 copie di gennaio alle 33,229 registrate in Marzo. sempre al di sopra del venduto registrato nel 2011 che non ha mai infranto il tetto delle 30,000 copie. Stando agli schemi riportati, i numeri attuali della DC sono solidi, se non addirittura spettacolari. Osservando i 110 mesi di comparazione statistica, il mese di Aprile 2012 rappresenta il 63 esimo mese nella media di vendite unitaria, il numero 34 in quella totale del DC Universe (e 30esima in quella relativa agli incassi)Comparando questi dati di vendita a quelli fatti registrare nel periodo migliore della recente storia della casa editrice (tra il 2005 e il 2007), questi numeri sono bassi ma reggono bene rispetto alle annate più deboli come il 2003 o la prima metà del 2011. A conti fatti, il New 52 sembra aver riportato la DC a metà classifica. Valutare se il rilancio sia stato un successo o un insuccesso è cosa un po' più difficile. Il New 52 ha infatti comportato un grosso sforzo economico per la promozione, un grosso sforzo che ha stabilizzato le vendite della DC a un livello che non raggiungeva da almeno un paio di anni, ma tuttavia, per l'appunto, non dati di vendita nuovi ed esaltanti.

Stando all'analisi di Frisch, insomma, la DC ha compiuto il rilancio all'ultimo momento utile. La fine del 2010 e i primi mesi del 2011 sono stati, infatti, da una pochezza delle vendite davvero sconcertante. Una pochezza che ha reso indispensabile (come ammise lo stesso Dan Didio in una breve dichiarazione che vi ho riportato QUI) il rilancio non tanto per agguantare nuovi lettori (non solo almeno) ma per incuriosire i vecchi ormai stanchi, stufi di leggere sempre le stesse storie e desiderosi di qualcosa che calamitasse la loro attenzione. Rilanciare l'universo DC con lo scopo di riagguantare le vecchie posizioni di vendita e tornare su cifre che non faranno gridare al miracolo ma che, almeno, non incoraggiano nemmeno a raggiungere le scialuppe di salvataggio. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: quanto impiegheranno questi lettori ad annoiarsi di nuovo? Quanto impiegheranno queste cifre a tornare sotto i livelli di guardia? Gente come Dan Didio e Jim Lee (o i loro corrispettivi alla Marvel, Axel Alonso e Tom Brevoort) riusciranno mai ad intuire che è l'attuale modo di concepire e pubblicare le storie ad aver stancato i lettori?

1 commento:

Antonio ha detto...

Bella analisi, mi chiedo perché mai i lettori italiani dovrebbero seguire fumetti che a ben vedere neanche i lettori americani leggono più come un tempo.

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