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JOHN BYRNE: "BEFORE WATCHMEN? POTREBBE ESSERE UNA COSA BUONA, ANCHE SE NON NE VEDO IL BISOGNO"


Nite Owl nell'interpretazione di Jim Lee

John Byrne
in una foto di alcuni anni fa
Il progetto Before Watchmen è ormai in rampa di lancio. La prossima settimana nelle fumetterie d'oltreoceano cominceranno ad arrivare i primi albi di questo controverso progetto e nel frattempo la DC Comics tenta di far crescere l'attesa (e l'appetito) anche dei lettori più scettici diffondendo sul web le immagini delle molte copertine variant che contraddistingueranno un altro degli aspetti meramente (e unicamente) commerciali che stanno alla base di questa operazione (non che le finalità commerciali siano necessariamente un elemento negativo, anche se in questo caso...).

Mentre cresce l'attesa, dunque, si moltiplicano le opinioni e le testimonianze degli addetti ai lavori riguardo il progetto. John Byrne, ad esempio, sulle pagine del suo forum nel rispondere alle critiche di un lettore ha scritto: "Perché "urrgh"? Potrebbe essere una cosa buona. Certo sarà gradevole, giusto? Non si può sapere. E vi sono abbinati alcuni talenti davvero validi (Non il sottoscritto. Mi era stata offerta l'opportunità di fare una copertina, ma ho declinato)".

Incalzato dalle affermazioni dei forumisti Byrne continua: "Tutto ciò che ha creato Moore è effettivamente  farina del suo sacco? Cercherò di non essere bisbetico (in fin dei conti non ho mai detto di essere Capitan Originalità). Molto spesso, quando pongo questa domanda, la gente mi risponde citando V for Vendetta, una risposta che mi costringe a dir loro di documentarsi su Guy Fawkes e leggere 1984 di Orwell." Tuttavia, aggiunge l'autore canadese "Non c'è alcuna ragione al mondo per cui si dovrebbe fare un prequel, un sequel o una storia ambientata tra le vignette di Watchmen. A meno che non si senta di dover fare un'operazione simile a Balle Spaziali. Ed è un po' tardi!"


variant cover della miniserie di
Nite Owl realizzata da Kevin Nowlan
John Byrne, poi, si spinge in una interessante analisi del fenomeno Watchmen: "Gran parte dei riconoscimenti e delle lodi che venivano attribuite a Watchmen provenivano dai luoghi sbagliati. In particolare mi riferisco ai critici letterari che non leggevano fumetti da decenni, se mai ne avevano letto uno, e si sorpresero nello scoprire che esistevano fumetti destinati a un pubblico maturo - ignorando ciò che era successo nel fumetto americano, e in particolare in quello di supereroi,  nell'ultimo ventennio. Allo stesso tempo gli appassionati di fumetti, la cui consapevolezza sembra non andare al di là delle pagine della loro serie preferita, sono stati sconvolti da concetti e idee che erano del tutto familiari a chi, come noi, avevano l'abitudine di leggere libri senza immagini. Resta un mistero per me - anche se ho amato l'arte di Dave (Gibbons)!".




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