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MARVEL: CRISI DI VENDITE? TRA CORSI E RICORSI STORICI, PER ORA LA MARVEL CHIUDE LE TESTATE DEBOLI E RADDOPPIA LE USCITE

La carica dei cancellati!
(con la sola esclusione di Red Hulk)
Gli ultimi tempi in casa Marvel son stati davvero concitati. 
L'enorme successo commerciale conseguito dal DC Relaunch (enorme successo di vendita relativo ai primi due mesi, ma son sempre curioso di vedere come sarà la classifica di vendita sei mesi o un anno dopo il rilancio) ha gettato nel caos i vertici della casa delle idee (con tutta probabilità più i responsabili degli uffici commerciali e vendite che quelli creativi) accelerando il processo di ristrutturazione del parco testate. Una ristrutturazione che sarebbe comunque avvenuta nel 2012 in occasione del grande evento narrativo concepito dai cinque Marvel Architects (e largamente annunciato sulle pagine di Avengers # 5 di Bendis e Romita Jr., ve ne ho parlato QUI) e che con tutta probabilità avrebbe portato ad un rilancio in grande stile dell'intero universo Marvel, narrativamente sempre più coeso e omogeneo (viene ora spontaneo chiedersi, alla luce del New 52, come cambieranno i programmi Marvel e la loro attuazione).

Cancelpocalypse: chi sarà il prossimo?

Se negli ultimi giorni dalla Marvel è giunta notizia della chiusura di otto testate (tutte con vendite oscillanti dalle tutto sommato più che rispettabili 23.000 copie circa di X-23 alle poco più di 13.000 copie di Herc) e della cancellazione di alcune miniserie prima ancora che vedessero la luce, è anche vero che è stato contestualmente annunciato, con le solicitations di febbraio, il raddoppio delle uscite di alcune delle serie più amate dai lettori (e dunque più vendute). 

Oltre alla neonata Winter Soldier (di cui saranno pubblicati i primi due albi) raddoppieranno le uscite Avengers Academy (comunque a rischio di chiusura, ma molto amata dai creativi della Marvel), Avengers, New Avengers, Secret Avengers, Ultimate Comics X-Men, The Twelve, Wolverine And The X-Men, Uncanny X-Men, Uncanny X-Force, X-Factor (stesso discorso fatto per Avengers Academy), Deadpool, X-Men e New Mutants; mentre Venom sarà protagonista di ben cinque uscite (Venom 13 e 13.1, 13.2, 13.3 e 13.4).

A un lettore che gli chiedeva spiegazioni per il raddoppio delle uscite di alcune delle sue collane preferite, Tom Brevoort, sulla sua pagina di Formspring, ha dichiarato: "(le nostre serie) in molti casi avranno più di 12 uscite annuali, la decisione varierà a seconda della collana e del team creativo che se ne occupa".

Su internet si sprecano le supposizioni, che questa sia la contromossa della Marvel per tamponare il successo del DC Relaunch? Secondo me no. La Marvel prosegue per la sua strada, tagliando le perdite e rinforzando le collane che hanno successo, il tutto in vista di un evento narrativo già pianificato che, a seconda che abbia successo o meno, getterà nello sconforto i vertici della DC o della Marvel.

Chiudo con una riflessione fornitami da Jim Shooter, ex storico e mitico E-I-C della Marvel, che sul suo blog, per commentare la marvelcution, ha pubblicato un articolo datato 1996 pubblicato su un quotidiano statunitense. Nell'articolo l'estensore commentava la crisi della Casa delle Idee, al'epoca di proprietà di Ronald O. Perelman, scrivendo: "C'è un nuovo temibile avversario nei comic books, uno diabolico al pari di Lex Luthor, malvagio come il dottor Destino. Il  suo nome è Ronald O. Perelman e la sua arma - sostengono le sue vittime - è più letale della Kryptonite. Si tratta di un'ascia che da 4 Gennaio si sta abbattendo su 275 dei 1700 dipendenti della Marvel, di cui il miliardario investitore detiene l'80%" poi continua "la politica di Perelman è quella di investire di meno sui fumetti ma di ricorrere a un maggiore sfruttamento dei marchi di successo, aprendo una catena di ristoranti a tema, e sfruttando maggiormente personaggi come Spider-Man e gli X-Men per la produzione di gadget e diritti cinematografici/televisivi. [...]La Marvel ha perso lettori allungano a dismisura le trame, spalmandole su quanti più numeri è possibile. E le storie troppo spesso si incrociano con le testate di altri personaggi, in modo che gli appassionati, per capire cosa sta accadendo, devono acquistare sempre più serie. Molti autori frustrati da questa strategia stanno lasciando la Marvel. Alla Marvel hanno ammesso che - dopo il boom delle vendite conseguente alla scoperta dei comics da parte degli speculatori nel 1992 - si è deciso di tagliare le serie più deboli, eliminare copertine speciale e ologrammi per concentrarsi sulla cosa più importante: lo storytelling."


Avete anche voi una sensazione di Deja vu?

Articolo apparso nel 1996 

4 commenti:

Superheld ha detto...

alNon parlerei di ristrutturazione (che sarebbe, comunque, avvenuta nel 2012), ma di disintegrazione (che sta avvenendo ora) dell'universo narrativo della Marvel. Quanto al raddoppio delle uscite di alcune testate, è solo la classica mossa disperata per uscire dal baratro finanziario in cui si trova la Marvel attualmente. Se sono davvero convinti che chi prima comprava Avengers Academy una volta al mese, poi lo farà due volte al mese, sono alla frutta. Hanno già fatto l'esperimento portanto la testata principale del Ragno a tre uscite mensili ed è stato un disastro. Ora sono passati alla quindicinalità ed è comunque un disastro. Figuriamoci per testate meno nobili.

Pangio ha detto...

Domanda veramente ingenua, quasi cretina: che fine hanno fatto i milioni di dollari che la Marvel fino a poco tempo fa ha incassato con i fumetti e tutto il resto?.
Lo chiedo seriamente visto che sembra che la casa editrice sia sull'orlo del fallimento tanto da giocare la carta disperata del raddoppio delel testate di maggio successo
Qualcuno può rispondere? Grazie.

Superheld ha detto...

Forse la Marvel incassava milioni di dollari dalla vendita dei fumetti tanti, tantissimi anni fa. Negli ultimi anni, dalle abituali centinaia di migliaia di copie per numero, si è passati a poche decine di migliaia. Un declino costante, coinciso con il calo della qualità dei prodotti in generale. La Marvel si è molto impegnata sotto questo profilo, producendo fumetti sempre più per bambini, semplici, elementari e di approccio immediato. I grandi gioielli del passato non vengono più richiesti perchè il target si è abbassato. Ma se i fumetti Marvel oggi sono adatti ad un pubblico per bambini, perchè vendono così poco? Beh, perchè i bambini di oggi non sono stupidi: usano computer, smartphone e sono esperti di tecnologie informatiche ad alto livello. Familiarizzano con concetti complessi, rispetto ai quali il fumetto medio proposto dalla Marvel, per il suo contenuto elementare, non suscita per loro interesse. E poi c'è la questione dei prezzi e del calo dell'economia: in un contesto più favorevole, in cui l'economia Usa galoppava, spendere 1,25 dollari per un fumetto di 32 pagine (di cui 22 di fumetto + pagine della posta) aveva un senso. Oggi, con l'economia disastrata, con un debito pubblico che ha superato la soglia di quindicimila miliardi di dollari, con varie decine di milioni di americani che hanno perso il lavoro e la casa, spendere 3,99 dollari per un fumetto mediocre e dai contenuti elementari non conviene più a nessuno. E oggi cosa fa la Marvel? Taglia i rami secchi e raddoppia le uscite dei titoli di "punta", invece di aumentare la qualità dei suoi contenuti? C'è solo da ridere.

Unknown ha detto...

Guardian Luca ha detto:
Bhe penaio sia normale per un editore raddoppiare le serie che vendono di più e chiudere quelle che vendono di meno

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