THE HOLLYWOOD REPORTER ELEGGE I CINQUE SCRITTORI DI FUMETTI PIÙ INFLUENTI DELL'INDUSTRIA DEL CINEMA
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Tra gli scrittori di fumetti, chi sono quelli in grado di esercitare un maggiore potere nell'industria cinematografica? A porsi questa domanda (e, come nella tradizione più consueta, a fornire la risposta) ci ha pensato la rivista Hollywood Reporter, stilando una classifica tutto sommato prevedibile ma non troppo scontata.
5. Chris Claremont (Nightcrawler, Uncanny X-Men)
Chris Claremont |
Per due decenni Claremont, oggi sessantatreenne, è stato l'unico scrittore di Uncanny X-Men, la serie best seller della Marvel. Questa gestione leggendaria è tutt'oggi alla base delle pellicole degli X-Men targate Fox Studios. Per lo sviluppo della serie televisiva dedicata a Gambit la Fox si è rivolta proprio a Claremont. Il suo ingrediente segreto? "Non bisogna giocare con i soliti cliché dei tizi in calzamaglia. E' possibile presentare personaggi e conflitti rivolgendosi a un pubblico mainstream".
4. Mark Millar (Kick-Ass, Civil War)
Mark Millar |
Il quarantaquattrenne creatore di Wanted, Kick-Ass e di Kingsman: The Secret Service (in uscita a febbraio 2015) è fermamente convinto dell'importanza di rifiutarsi: "Gli scrittori provano troppo spesso a piacere, e questo fa si che la gente li consideri scontati". I suoi impegni per il 2015 includono l'utilizzo di Civil War, suo best seller datato 2006, come plot alla base del terzo film di Capitan America, oltre che allo sviluppo di Starlight e Chrononauts.
3. Brian Michael Bendis (Powers, Ultimate Spider-Man, All-New X-Men)
Brian Michael Bendis |
"Aggirarsi sul set di Powers è stato incredibilmente divertente" ha dichiarato Bendis della serie (co-creata con Michael Avon Oeming) che debutterà a dicembre sulla Play Station Plus. Il quarantasettenne scrittore è anche il creatore di Alias, serie che la Marvel produrrà per il piccolo schermo (nel 2015/16) in collaborazione con Netflix. "Adoro lavorare per il cinema, la TV e i videogames, ma i fumetti sono la mia passione".
2. Geoff Johns (Justice League, Superman)
Geoff Johns |
Con cinque serie televisive attualmente in via di produzione (Constantine della NBC, Gotham della Fox, Arrow, Flash e iZombie per CW) il quarantunenne Chief Creative Officier della DC Entertaiment, che attualmente scrive anche Justice League e Superman, è un uomo davvero molto indaffarato. L'ex-assistente di Richard Donner ha dichiarato di essere sempre concentrato su ciò che è importante: "al centro di tutto, il DNA dei personaggi e le properties (stampa e TV) sono lo stesso - così deve essere".
1. Robert Kirkman (The Walking Dead)
Robert Kirkman |
Nella sua quinta stagione, la serie zombie record d'ascolti della AMC basata sul fumetto di Robert Kirkman si piazza al primo posto nelle preferenze del pubblico adulto compreso tra i 18 e i 49 anni. Nei piani dell'autore trentacinquenne ci sono altri progetti: una serie collegata a The Walking Dead, una specie di prequel, per la quale nel 2015 di effettuerà il casting; l'adattamento targato Cinemax del suo fumetto horror Outcast, con Patrick Fugit nel ruolo di protagonista; gli adattamenti di Thief of Thieves per la AMC, di Clone per la SyFy e un film fantascientifico intitolato Air con protagonista Norman Reedus (uno dei protagonisti di TWD) prodotto dalla Sony Pictures Worldwide.
3 commenti:
Senza falsa modestia, ne avrei azzeccati quattro su cinque, perchè non riesco ad associare il modo di scrivere di X-Chris dei suoi gg migliori ( anni 70-80, non solo i mutanti, ma una tonnellata di altra roba come Ms Marvel, Iron First e Marvel Team Up )al cine. Puro pregiudizio, claro. Se penso ad uno sceneggiatore che scrive in modo da farmi "vedere" una pellicola al posto delle vignette, penso a Chuck Dixon (anche su cose kitsch e sottovalutate come la Catwoman di Balent e naturalmente sull'adrenalico Nightwing di McDaniel ) o allo Ellis di cose come Stormwatch o il + recente Fell. La classifica, però, si riferisce agli autori che hanno generato ideee suscettibili di essere raccontate con successo in tv o nelle sale. Tutti bravi, sia chiaro.
Il mio cuore rosso e palpitante come certa mortazza ripiena scozzese perde un battito e riparte a lavorare a scartamento ridotto al pensiero che i tizi, secondo me, capaci di infilare in ogni storia, financo una cosina di 20 pagine, almeno un paio di idee stuzzicanti ( Morrison e Milligan ndr ) tanto da arrivare ad uno "scialo" snob di idee buttate lì con nonchalance ( la JLA di Grant del '97 ) o di essere imprevedibili ( lo Shade di Pete del '90) , non sono nella cinquina magica e probabilmente nemmeno nei primi dieci ( sicuramente Miller e Moore battono loro la stecca ).
Ho una delle mie rare ed arteriosclerotiche epifanie alla Joyce : lo specifico dei comics, quel non so che intraducibile perfettamente negli altri media, un particolarmente punto di vista o piega imposta alle quattro dimensioni tradizionali, è la ragione x cui nel 21 secolo qualcuno continuerà ancora a comperare fumetti.Sperem.
La classifica, redatta da una rivista specializzata di cinema, ovviamente non tiene conto delle potenzialità degli scrittori di fumetti, ma di quello che attualmente stanno realizzando a Hollywood. X-Chris ha sorpreso anche me, ma al contrario di Morrison (non oso immaginare un film tratto dalle sue opere più visionarie e cerebrali) Claremont sta attualmente lavorando a Hollywood. Milligan poi riesce a essere, anche grazie alla sua totale incapacità (o mancanza di volontà) di scrivere supereroi tradizionali, cinematograficamente ancora più astruso e poco pratico di Morrison. Totalmente all'opposto del connazionale (o quasi) Mark Millar.
Condivido in toto.
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