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JOHN BYRNE INVITA I SUOI LETTORI A UNA GARA DI SOLIDARIETA'


Wolverine 



Sulle pagine del suo forum John Byrne sfida i suoi lettori ad una gara di solidarietà.
L'autore canadese, infatti, ha dichiarato di aver trovato uno scatolone con oltre 800 fotocopie di sue tavole risalenti a vari periodi della sua carriera, tra di esse ci dovrebbero essere copie di tavole tratte da Amazing Spider-Man (purtroppo non solo il peggior Byrne di sempre, ma anche l'insuccesso che ha decretato il tramonto della sua carriera), Lost Generation, Hidden Years, Amazon, True Brit e molte altre (insomma, apparentemente nulla che risalga al suo periodo migliore). L'autore ha deciso che anziché gettare lo scatolone lo regalerà al più generoso tra tutti coloro che faranno (e dimostreranno di aver fatto) un'offerta in beneficenza...

"Avete tempo fino al 14 giugno, chiunque possa dimostrare di aver fatto la donazione più generosa ad un ente benefico si aggiudicherà tutto lo scatolone.
Le vostre opzioni possono dividersi tra la croce rossa americana, la ALS Foundation, la società americana per la  lotta al cancro e la Humane Society of the United States. C'è l'imbarazzo della scelta con altre nobilissime cause, naturalmente, ma queste sono le quattro che prediligo, dunque per cortesia optate per una tra queste. Chiaramente potrete detrarre la donazione dalla vostra dichiarazione dei redditi".
 

L'intento è nobile, ma sorge spontaneo chiedersi... ma avranno un valore (al di fuori di quello affettivo) delle fotocopie di tavole originali?

John Byrne

9 commenti:

Dr. Banner ha detto...

Ha la piorrea?

skalda ha detto...

Che foto orribile :))
Sembra sdentato.

Comix Factory ha detto...

è la stessa cosa che ho pensato anche io

Erich ha detto...

John Byrne è uno dei più grandi autori di comics americani. La foto non gli rende molta giustizia. Forse non aveva la protesi dentaria quando gliel'hanno scattata. Ma è certo che tanti "presunti autori" di oggi dovrebbero inchinarsi a questo signore.
Penso anche a Roger Stern, altro grandissimo. Peccato che i lettori di oggi non conoscano questi grandissimi.

MMS ha detto...

Chi l'ha detto che i lettori di oggi non li conoscono?

Il fratello perduto di Erich ha detto...

Lo dice Erich che i lettori di oggi non conoscono Byrne e compagnia bella, e quello che Erich dice è VERBO, meglio che ti ci abitui, perché lui è un egomaniaco e deve commentare su tutto e tutti, soprattutto a sproposito.
Veste anche giacca e cravatta ed ha contatto con la realtà.
Quindi non c'è trippa per gatti.
(cercherò di convincerlo a sloggiare verso il blog di Recchioni, ma sarà difficile...)

Erich ha detto...

E' un dato di fatto che i lettori di oggi conoscano poco gli autori di 20-30 anni fa. Ogni tanto i licenziatari pubblicano qualche volume di ristampa destinato alle fumetterie e poco più. Troppo poco a fronte di una scarsità di qualità che affligge gli autori odierni (anche se bisogna dire che il livello scadente di molti lavori è causato dagli standard assai bassi imposti dalle major).
Ogni volta che qualche autore del passato torna alla ribalta, i risultati si vedono subito. Come dimostrato dalle recenti run di Superman (vol. 3). Da quando lo scrive e disegna Dan Jurgens, la qualità si è innalzata moltissimo.

ms ha detto...

Erich, i lettori di oggi sono abbastanza smaliziati: hanno internet e conoscono l'inglese, quindi si aprono un bell'account su Comixology e trovano tutti i fumetti di Byrne e soci, spesso in saldo.
In italia, grazie a gente come Planeta, Panini, Magic Press, Play Press e tanti altri, la parola "licenziatari" ha assunto un brutto significato, e di sicuro con me hanno chiuso da un pezzo. Mi dispiace per chi vive sul loro lavoro.
Per il fatto che un lettore giovanissimo conosca poco autori di 20-30 anni fa, mi pare normale, che ne pensi? è naturale che ognuno sia legato al contesto storico e culturale in cui è immerso e cresce; tuttavia tu continui a denigrare sempre i "presunti autori", con quel populismo che ti contraddistingue: ci sono molti autori validi, che provano a fare il loro mestiere con dignità anche sotto la pressione degli editori (e si, anche nel "New52" ci sono stati buoni esempi, vedi il gruppo "Dark" in senso esteso).
Hai mai pensato che un tempo c'era più libertà creativa? E quindi le storie spesso risultavano migliori?

Tuttavia se vuoi iniziare a comprendere l'arte sequenziale in maniera diversa, credo che dovresti prendere in considerazioni altre etichette, tipo la Fantagraphics, la TopShelf, la FirstSecond, perché il genere super-eroistico, che è un sottogenere della fantascienza, produce opere narrativamente valide solo quando gli capita, per sbaglio: è ritenuto intrattenimento, e di massa per giunta.

Erich ha detto...

Parli di un ristrettissimo numero di lettori, anzi di appassionati. Conoscono l'inglese e si informano sui siti, vanno in cerca del materiale di qualità d'annata, ecc. Ma sono pochini, veramente pochini e quasi tutti clienti di fumetterie (saranno, si e no, meno di un migliaio).
Tutto il resto, invece, ignora completamente i capolavori del passato recente e remoto.
Mi vedo d'accordo sul giudizio degli attuali licenziatari. Tutti propongono politiche editoriali vecchie e non più in linea per i tempi. Sono attenti a coltivare il piccolo zoccolo di fan che gli sono rimasti con proposte fatte su misura, ma ignorano il grande pubblico (che li ha abbandonati da tempo).
Sarebbe auspicabile che DC e Marvel non rinnovino più i diritti ad essi (a meno che alle major non faccia piacere sapere che il valore commerciale delle loro licenze è crollato proprio grazie alla politica dei licenziatari).
Certo, ognuno è rimasto affezionato alla sua epoca e può fare il paragone fra quella e l'attuale. Pur tuttavia, gli editori, attenti alla qualità di ciò che propongono, dovrebbero puntare sul materiale di maggiore qualità e incentivare quello d'annata quando è decisamente superiore all'attuale.
Invece, si privilegia l'attuale solo in quanto tale, a prescindere dalla qualità (che comunque è sempre soggettiva).
Risultato: la gente continua ad allontanarsi dai fumetti di supereroi e quello zoccolo di fan diventa sempre più piccolo.

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