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STAR WARS: ECCO COME VENT'ANNI FA LA DARK HORSE "STRAPPÒ" I DIRITTI ALLA MARVEL


Star Wars Omnibus


La pubblicazione del primo Omnibus di Star Wars contenente le classiche avventure pubblicate dalla Marvel a partire dal 1978 mi fornisce l'occasione per raccontarvi una storia davvero curiosa riguardante proprio gli adattamenti (e oltre) a fumetti delle pellicole concepite da George Lucas.

Han Solo disegnato da Al Williamson che
a lungo si è occupato dei disegni della serie
targata Marvel Comics
Come tutti ben sapete, nel 1977 il primo capitolo di Star Wars (una nuova speranza) approda nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Non credo di esagerare dicendo che quella pellicola rivoluzionerà, negli anni a venire, non solo il modo di produrre e proporre il cinema d'azione, ma si imprimerà nel cuore e nel cervello di molti appassionati. La Marvel Comics, sempre pronta a cavalcare le mode, non si fece sfuggire i diritti per la realizzazione degli adattamenti a fumetti della pellicola: tra il luglio e il dicembre del 1977 la casa delle idee diede alle stampe una miniserie di sei numeri con la riproposizione a fumetti della storia narrata sul grande schermo; poi, alla luce del grande successo commerciale, a partire dall'anno successivo lanciò una serie mensile regolare che approfondiva e continuava le vicende narrate nella pellicola.

La serie dedicata a Star Wars durò 107 numeri (senza contare che nel frattempo la Marvel gli affiancò una miniserie di quattro numeri dedicata all'adattamento de Il ritorno dello Jedi, e ben due collane spin-off prodotte per la linea destinata ai bimbi - denominata Star Comics - dedicate agli Ewoks e ai Droidi), ma nel 1986, complice la crisi di vendite dei gadget e giocattoli collegati alla prima trilogia, il disinteresse dei lettori  e il mancato lancio dei prequel promessi da George Lucas (prequel che avrebbero visto la luce solo a partire dal 1999) la Marvel Comics decise di interrompere le pubblicazioni, facendo da lì a poco anche scadere la concessione dei diritti di sfruttamento dei personaggi.

Ed è a questo punto che la nostra storia entra nel vivo. Mentre Star Wars (e i fumetti ispirati alle pellicole) giacevano in uno stato di ibernazione simile a quella in cui giaceva Han Solo al termine de L'impero colpisce ancora, due autori non si erano dimenticati della space opera e ne percepivano ancora le infinite possibilità narrative. Fu così che, quasi per gioco, Tom Veitch e Cam Kennedy cominciarono a parlare di quanto sarebbe stato bello e divertente produrre una nuova avventura di Star Wars.

Copertina di Back Issue 55
un numero della rivista della TwoMorrows
dedicato in buona parte ai comics
di Star Wars
(per acquistarla in formato PDF
Cliccate QUI)
"Cam Kennedy e io" racconta Tom Veitch alla rivista rivista Back Issue "cominciammo a coltivare l'idea di realizzare un rilancio della serie di Star Wars. All'epoca stavamo realizzando The Light and Darkness War, una serie creator owned pubblicata dalla linea Epic della Marvel. Dopo che ma miniserie di sei numeri fu terminata (nel 1989) decidemmo di scrivere una lettera a George Lucas, una lettera nella quale chiedevamo se potevamo realizzare il rilancio dei fumetti di Star Wars. Eravamo convinti che la serie avesse ancora molto da dire. Per mostrare un saggio delle nostre capacità, nella lettera ci offrimmo di spedire una copia di The Light and Darkness War. Tre giorni dopo ricevetti una telefonata dalla segretaria di George Lucas nel corso della quale mi riferì che George voleva vedere il nostro lavoro. Gli spedii senza esitare i sei albi di L&D War e, nel giro di una settimana, mi fu offerto l'intero franchise di Star Wars - voglio dire che non mi fu offerta solo la possibilità di scrivere e disegnare storie di Star Wars, ma la gestione di tutto il business collegato alla pubblicazione dei fumetti basati su Guerre Stellari! All'epoca non mi occupavo dell'aspetto inerente la produzione dei comics, mi occupavo solo di quello creativo, così passai il progetto ad Archie Goodwin, editor della Epic. Archie accettò il progetto con enorme entusiasmo".

particolare di una delle copertine della miniserie dark Empire


Ma la "riconciliazione" tra la Marvel e Star Wars evidentemente era destinata a non avvenire, come spiega infatti Veitch: "Accadde che Archie proprio in quel periodo decise di lasciare la Marvel per passare alla DC Comics. Jim Shooter, che all'epoca era l'Editor-In-Chief della Marvel, riteneva che Star Wars fosse ormai sorpassato e ci confessò che aveva accettato di produrre la miniserie solo perché Archie voleva farlo. Tuttavia, dopo un periodo di alcuni mesi durante i quali tutto rimase in una specie di limbo, convincemmo i collaboratori di Lucas a parlare con la Dark Horse. Io stesso, nel corso di una convention fumettistica, ebbi l'occasione di elogiare Mike Richardson, l'editore della Dark Horse, con il nostro contatto con Lucas; gli dissi che Richardson era un visionario del fumetto e che con gli altri comics ispirati ai franchise cinematografici aveva svolto un ottimo lavoro. Mostrai al nostro contatto i fumetti di Alien. Mike fu chiamato il giorno stesso, da quel momento in poi so solo che Mike mi telefonò per dirmi che aveva ottenuto i diritti per il franchise di Star Wars e che voleva che la miniserie Dark Empire fosse pubblicata dalla Dark Horse (cosa che avvenne tra il dicembre del 1991 e l'ottobre del 1992)".

una tavola di Cam Kennedy

Così, quasi per caso, grazie al desiderio di due autori di rilanciare una serie a fumetti considerata ormai priva di interesse dall'editore (e forse anche da una gran parte dei lettori), la Dark Horse prese i diritti di uno dei franchise che maggiormente ne caratterizzano, da un ventennio ormai, la produzione. Sembra quasi una favola...

1 commento:

illustrAutori ha detto...

Gli è andata di culo, va' là... ;-)

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