UN TRIBUNALE BELGA STABILISCE CHE TINTIN NON E' RAZZISTA
Tintin in versione safari |
Non so se vi è mai capitato ma ogni volta che osservo due persone parlare di Tintin, uno dei due immancabilmente afferma che Hergé nutriva simpatie naziste e che il suo personaggio era dichiaratamente razzista. Ebbene, a smentire questo luogo comune ormai consolidato giunge direttamente dal Belgio una sentenza che smentisce il presunto razzismo insito tra le pagine di uno dei personaggi più affascinanti e deliziosamente divertenti del mondo del fumetto.
una rappresentazione abbastanza parodistica |
Una giuria Belga ha infatti sancito che Tintin non è razzista. La sentenza dichiara che la prima edizione, datata 1946, di Tintin in Congo non era stata concepita per incitare all'odio razziale. Stando a quanto dichiarato dal giudice l'albo fu realizzato in un'epoca in cui la politica colonialista del Belgio era approvata da una maggioranza dei cittadini e, dunque, non c'è alcuna prova che Hergé, defunto nel 1983, intendesse incitare al razzismo. E' evidente, aggiunge il giudice, che né la storia né il fatto che essa sia stata messa in vendita avessero lo scopo di intimidire, alimentare l'ostilità, degradare o umiliare gli abitanti del Congo o le persone di colore in genere.
La causa contro l'albo Tintin in Congo, la cui finalità era quella di far ritirare l'albo dal commercio per i suoi contenuti razzisti, era stata intentata nel 2007 da un cittadino congolese residente in Belgio che lamentava un approccio semplicistico e discriminatorio nei confronti dei suoi compaesani. Un approccio innegabile, ma che appartiene ad un uomo figlio di ben altra epoca storica.
1 |
2 commenti:
Era ora che si ponesse fine a questa farsa, ogni opera va valutata nel contesto in cui è stata concepita.
Ciò mi ricorda le accuse di razzismo rivolte spesso in tempi recenti a Jonathan Swift per il rapporto "servo-padrone" tra Venerdì e Crusoe. Per quanto Swift fosse un uomo progredito culturalmente e di idee politiche tutt' altro che affini a qualsiasi governo ci fosse in carica (tanto da ricevere diverse condanne alla gogna), la sua ottica dei popoli di razza non caucasica era figlia di una civiltà che inquadrava questi e i loro paesi in generali in un determinato modo.
Posta un commento